A meno di tre mesi dalle Olimpiadi di Pechino la battaglia sui costumi-laser della Speedo continua ad agitare le acque del nuoto. Negli Stati Uniti Lo scontro tra case produttrici si è infatti trasferito in tribunale con una causa federale intentata dalla californiana Tyr Sport, che accusa Speedo di soffocare la competizione costringendo i migliori atleti della nazionale statunitense ad abbandonare i contratti di sponsorizzazione con case produttrici rivali. Al centro della contesa ci sono, secondo Tyr Sport, i rapporti economici tra Speedo, la federnuoto a stelle e strisce ed il Ct statunitense Mark Schubert. In base alla querela, i produttori dellavveneristico costume Lzr - che ha permesso di demolire in breve tempo numerosissimi record del mondo - si sarebbero avvalsi della controllata Warnaco Swimswear per violare le leggi antitrust. La federazione e Schubert, in sostanza, avrebbero stabilito un patto con Speedo per promuovere il nuovo costume in occasione dellevento planetario del prossimo agosto, i Giochi di Pechino. Unaccusa mossa senza mezzi termini. «Crediamo che Mark Schubert sia un portavoce a libro paga di Speedo», ha spiegato Larry Hilton, legale di Tyr Sport: «Questo duplice ruolo costituisce un conflitto di interessi, perché lui è un allenatore pagato dalla federnuoto nazionale». Nella causa si fa menzione delle dichiarazioni rilasciate da Schubert circa il costume-laser.
Il selezionatore statunitense ha più volte esaltato i vantaggi del modello Lzr, chiedendo pubblicamente ai propri atleti di passare alla griffe di Speedo per evitare di «finire per guardare le Olimpiadi in televisione».E il body dei record finisce in tribunale
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