Economia

E il bond accelera la raccolta: raggiunti ieri 1,5 miliardi di euro

da Milano

L’Enel entra, anche ufficialmente, nel nucleare transalpino: ieri a Nizza, in occasione del vertice italo-francese, è stato firmato un accordo con Edf che prevede la partecipazione del gruppo italiano con una quota del 12,5% nel primo impianto nucleare di nuova generazione Epr (European presurized water reactor) in costruzione a Flamanville. Enel avrà un’opzione per partecipare alla costruzione dei successivi cinque impianti Epr previsti in Francia. Inoltre la società guidata da Fulvio Conti potrà concorrere con una quota tra il 30 e il 40% alla costruzione di nuove centrali a ciclo combinato per un totale di circa 1.400 Mw che sono in fase di realizzazione da parte di Edf. In cambio il gruppo francese potrà partecipare con una identica quota a centrali che Enel costruirà in Europa e nell’area del Mediterraneo.
Gli accordi sanciscono il ritorno della distensione tra Roma e Parigi, dopo le tensioni innescate dal governo francese che aveva impedito la scalata di Suez da parte dell’Enel. «Una partecipazione limitata ma un segnale di grande importanza», ha commentato il presidente del Consiglio Romano Prodi nel corso della conferenza stampa congiunta con il presidente francese Nicolas Sarkozy, che ha parlato di «pace energetica». L’accordo, ha aggiunto Prodi riferendosi ai nuovi collegamenti Italia-Francia di cui parliamo nell’articolo qui a fianco, «è chiaramente importante, perché comprende un maggiore accesso ai mercati, una maggiore integrazione fisica del mercato italiano e del mercato francese». Ma il «nocciolo» dell’intesa è chiaramente il nucleare: Enel collaborava già con Edf nella costruzione di Flamanville, ma oggi l’accesso alle tecnologie nucleari più avanzate diventa un programma di lunga durata con la possibilità di costruire tutta una serie di impianti assieme a Edf. La prima nuova centrale entrerà in funzione nel 2012 con un investimento complessivo stimato sui 3,6 miliardi di euro e avrà una potenza di 1.600 Mw. Nel frattempo Enel avrà accesso alla capacità di produzione nucleare francese da 600 Mw nel 2008 fino a 1.200 Mw nel 2012. Enel sarà coinvolta nella costruzione e progettazione degli impianti, otterrà quindi le conoscenze tecniche che le permetteranno di realizzare eventualmente nuove centrali in maniera autonoma. E disporrà, così, della tecnologia americana attraverso le centrali acquisite in Spagna con Endesa, di quella russa (con integrazioni Siemens) in Slovacchia con Slovenske e finalmente di quella francese con l’accordo di ieri. «Per il momento è impossibile tornare a produrre energia nucleare in Italia - ha ricordato il premier Romano Prodi - ma non possiamo rimanere ai margini della ricerca mondiale in questo campo». Anche perché è possibile che alla fine del prossimo decennio il nucleare possa diventare un’opzione concreta anche in Italia.


L’ad Conti ha precisato, comunque, che Enel non è interessata alla quota del 3% del capitale Edf che il governo di Parigi ha deciso di mettere sul mercato in tempi stretti: «Siamo interessati più agli accordi industriali che a quelli finanziari», ha affermato.

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