E Borrelli mette il naso anche nel mercato

«La mia presenza vuol ricordare a tutti che le regole vanno rispettate, non solo nel calcio»

da Roma

Incredibile e impareggiabile Francesco Saverio Borrelli. La voglia di inquisire non gli manca mai e, dopo questa prima tornata di indagini con le 193 pagine che hanno portato ai deferimenti di 30 soggetti nel processo in corso all’Olimpico, ora si dedica ad altri filoni. Partiti gli interrogatori per le squadre non interessate alle coppe europee, Borrelli ha deciso di mettere sotto controllo anche il calcio mercato e ieri si è presentato all’apertura della settimana dedicata alle trattative al Quark. Orfani di Luciano Moggi, gli operatori del mercato trovano un nuovo reuccio, Borrelli appunto, che ha deciso di moralizzare l’ambiente e, soprattutto, di far rispettare regole da sempre dimenticate. Emblematiche le sue parole: «Sono qui per il rispetto delle regole e della normativa in corso, non certo per contrapposizione tra alberghi. Il mercato va fatto nelle sedi che secondo l’ordinamento sono preposte a farlo. Non credo che il mercato cambi solo perchè io sono presente, comunque mi interessava esserci perchè la mia presenza è una raccomandazione che vuole ricordare a tutti l’importanza delle regole, non solo nel calcio». Un segnale al mondo del pallone: Borrelli ha sguinzagliato una serie di collaboratori dell’Ufficio Indagini nei vari alberghi milanesi dove abitualmente si tengono le contrattazioni extra mercato: Gallia, Palace, Principe, luoghi storici della compravendita sono ora monitorati 24 ore su 24. E chi sgarra sarà deferito, con il Commissario Figc Guido Rossi intenzionato a introdurre nel codice di giustizia sportiva pesanti sanzioni ad hoc per i procuratori inadempienti. Il tentativo di Borrelli è quello di evitare che i procuratori facciano il bello e il brutto tempo e che si creino altre posizioni dominanti come capitato con la Gea. «Non vorrei però che la presenza dell’Ufficio Indagini», ha continuato Borrelli, «fosse intesa come castigamatti o sentita come "tintinnar di manette". Tutt’altro, Io pongo l’accento sulla serietà e il rispetto delle regole».
Messo in riga il mercato, il capo Ufficio Indagini si dedica al processo dell’Olimpico. «Non è stato un inizio faticoso», dichiara Borrelli, «le richieste dei difensori erano giuste ed è stato giusto accettarle per permettere loro di consultare gli atti. Mi auguro che i tempi vengano rispettati, ma bisogna stare attenti, perchè ci sono tempi tecnici che non possono essere compressi al di là del ragionevole. Senza ostruzionismo da parte dei collegi difensivi, i tempi potrebbero essere rispettati». Inevitabile la domanda sulla posizione del Milan, da lui ritenuto pesantemente coinvolto, mentre il Procuratore Palazzi ne ha attenuato le responsabilità.

«La posizione del Milan è solo marginalmente ridimensionata», la secca risposta dell’ex numero uno di Mani pulite, che poi prosegue: «L’Ufficio Indagini continua il lavoro, ci saranno altre audizioni nella prossima settimana. Quanto ai ripescaggi per i campionati, non mi stupirei se venissero effettuati».

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