E Bressanone si divide sulla tassa di Benedetto

Bressanone si divide sulla tassa del Papa. Il vicesindaco della città altoatesina ha proposto di tassare i cittadini per poter realizzare i lavori di arredo urbano che serviranno durante le vacanze estive del Papa previste in città. Allestimento di parcheggi, transenne, palco per il Papa, almeno un paio di maxi schermi in varie zone della città, interventi sicuramente straordinari per la raccolta dei rifiuti e quindi anche per la pulizia delle strade. Si annunciano - ha detto il vicesindaco - spese rilevanti «che ritengo non debbano gravare soltanto sul Comune, e quindi sui residenti che non ricavano alcunché dal soggiorno del Pontefice in città». Da qui la proposta di un contributo straordinario da chiedere a commercianti, operatori turistici ed albergatori. «La proposta del vicesindaco è una vera e propria assurdità. Il signor Pedron, in tal senso, mi ha sorpreso - dice Pepi Thaler -. Ribadito che, dal punto di vista della promozione turistica, il soggiorno del Santo Padre porterà indubbi vantaggi, non riesco proprio a capire perché il vicesindaco abbia pensato di chiedere un contributo straordinario alle categorie economiche. Tocca al Comune pagare le spese, tenendo conto che non mancherà certo il contributo della Provincia. Le vacanze del Papa non saranno soltanto “brissinesi” ma coinvolgeranno indirettamente tutto l'Alto Adige».

Peter Brunner in giunta comunale ha le competenze sul commercio: «In esecutivo abbiamo iniziato a parlare delle vacanze del Papa e su tutto quanto bisognerà fare per una degna accoglienza sia del Pontefice che delle migliaia di fedeli che arriveranno in città in occasione dei due Angelus in piazza Duomo».

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