da Milano
Da 100 a 500 euro per ogni funerale procurato, da 30 a 80 euro per ogni vestizione di salma. Sono queste le «tariffe» che - secondo latto daccusa della Procura - il racket del caro estinto versava ai suoi informatori, gli infermieri piazzati nelle camere mortuarie degli ospedali. Ma cè un altro business che emerge dalle carte dellinchiesta: quello della cosmesi post mortem, delle attività destinate a rendere presentabili i defunti prima che la bara venga chiusa. Controllare questa attività, per i signori del racket, voleva dire anche possedere informazioni di prima mano sui decessi e poter agganciare le proprie vittime anche negli ospedali dove i suoi informatori non erano presenti.
Braccio operativo di questo business era una srl dal nome aulico: Istituto Lombardo di Tanatoprassi, ufficialmente destinato a insegnare la nobile arte del maquillage post mortem «secondo la scuola del tecnico francese Jean Morceau». Dalle carte si scopre che lIstituto si era insediato capillarmente nelle strutture sanitarie e assistenziali privati di Milano e provincia: dodici cliniche (tutte le principali) e undici tra ospizi e case di riposo.
E cè chi incassava anche sulla cosmesi «post mortem»
Cera un listino delle bustarelle con cifre differenziate per ogni tipo di attività
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