Madrid Ovazione per Alex Del Piero. Il capitano porta la sua Juve ad espugnare il campo del Real bissando quellunica vittoria ormai finita nella notte dei tempi: 0 a 1, anno 1962. Sarà forse anche per questo, per concedergli il giusto tributo, che Ranieri, sostituendolo al 3 di recupero, gli regala lovazione dellintero Santiago Bernabeu. Del Piero, visibilmente commosso, sinchina e saluta tutti i tifosi, italiani e soprattutto spagnoli.
«Mi sono inchinato» dirà «perché sono strafelice, perché abbiamo vinto, perché ho fatto due gol, perché è tutto così incredibile, è una felicità doppia, è un grande momento. Quanto lavoro per le mie punizioni? Tanto. Maradona ha detto che non invecchio mai? Sono felice di aver fatto questa partita davanti a lui». Gli fanno notare che ha davvero molto da dare ancora in azzurro. «Avete già detto tutto voi» ribatte sornione.
E Ranieri fiero: «La Juve non vinceva qui dal 62, ma io, con il Valencia e lAtletico cero già riuscito. È un campo che mi porta fortuna. Adesso vedremo se finiremo il girone primi o secondi, ma continuiamo a vivere alla giornata. In quindici giorni siamo passati da bolliti a eroi? Diciamo che sia squadra che allenatore anziché farsi bollire hanno preferito entrare in un bel forno a microonde per presentarsi così pronti. Il catenaccio? Ben venga se ci fa fare due gol, la difesa ha sempre giocato alta, non so da quanto tempo il Real, in casa, non faceva gol.
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