E a casa di Alzetta il preassegnatario l’affitto è optional

Tre milioni e 217mila euro, il costo della ristrutturazione dello stabile di Masurio Sabino. Lo dice il grande cartello che dà sulla via. Soldi del Campidoglio, a carico dei contribuenti romani. Beneficiari, gli ex occupanti delle scuole vicine ai comitati di lotta per la casa della sinistra antagonista, Action in prima fila, e attivisti dell’associazione, fra cui «Tarzan» Alzetta. Scattare una foto al cartello provoca una pioggia di contumelie, prima che un geometra del Comune e un assegnatario, una sorta di portavoce del palazzo, dicano qualcosa di più. «I trentasei appartamenti di una scala sono già ristrutturati, per gli altri i lavori sono in corso», spiega il geometra. Ma l’affitto non si paga, interviene l’assegnatario: «Per farlo si aspetta il collaudo finale. I lavori dovrebbero essere completati entro il 2009». Nelle strade vicine è palpabile l’ostilità verso gli assegnatari della struttura: «Sono in lista d’attesa da 10 anni - sbotta un abitante - ora sono sotto sfratto e non so a quale santo rivolgermi. Loro invece non hanno avuto mai problemi». Ma sulla vicenda di via Masurio Sabino dice la sua anche Nicola Galloro, delegato del sindaco per l’emergenza abitativa, che nel 2004 disse al Giornale che lo stabile era in regime di pre-assegnazione. E la situazione non è cambiata. «Finché non finiscono i lavori non possiamo fare le assegnazioni», spiega Galloro. Che anche sulla pigione taglia corto. L’affitto per gli occupanti? «Finché non finiscono i lavori, non lo pagano». Ma il delegato per l’emergenza abitativa sostiene che, almeno quanti abitano negli alloggi già pronti, versano regolarmente la retta. Contraddicendo così il «portavoce» dello stabile: «Il canone - spiega Galloro - è fissato in base al reddito e alla superficie dell’appartamento. Come per tutte le case popolari». Ma il delegato capitolino ammette che questo edificio in «preassegnazione» è un’anomalia. «Questa di Masurio Sabino è una situazione particolare.

Di regola, come a Ponte di Nona, le case le assegniamo direttamente». Qui anche con le bollette della luce c’erano stati problemi. «Ora per evitare distacchi dell’Acea hanno un contatore individuale - conclude Galloro - e d’altra parte sono tutti anagraficamente residenti».

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