Cultura e Spettacoli

E Cattelan svelò il "dito medio" Una mostra contro le ideologie

Il controverso artista "libera" L.O.V.E., un'enorme mano mozzata da 6 tonnellate di marmo che svetta davanti alla Borsa con il dito medio che punta verso il cielo. Inaugurata a Palazzo Reale la mostra Contro le ideologie: esposta La nona ora e il tamburino (guarda la gallery)

E Cattelan svelò il "dito medio" 
Una mostra contro le ideologie

Milano - Nel giorno di Maurizio Cattelan, Milano si lascia stupire da quel dito medio che punta dritto verso il cielo. Undici metri in marmo di Carrara striati dalle venature della mano. Qundo i tendaggi sono venuti giù un silenzio ha preceduto gli applausi e lo stupore dei milanesi davanti a una mano mozzata da oltre sei tonnellate. Dopo mesi di polemiche e incertezze apre la prima personale del controverso autore. Così, mentre questa sera viene "liberato" il dito medio, a Palazzo Reale si inaugura la personale Maurizio Cattelan, contro le ideologie che ospita La nona ora, il tamburino e la donna crocifissa. 

L'attesa per Cattelan "Ora spero che la piantiate con le polemiche", ha detto Cattelan prima di andarsene. Resta L.O.V.E., sotto la pioggia scrosciante, a parlare per lui. Dopo le polemiche degli ultimi mesi arriva il giorno dell’inaugurazione. In mezzo ci sono stati mesi di braccio di ferro. Liti sulla location, mediazioni sulle opere da esporre, un manifesto con Hitler in preghiera abortito e un fiume di parole versato sulla carta stampata. Perché la cultura è anche questo, forse è proprio questo: provocare l'umano e obbligarlo e a pensare. "E' da anni che non si parlava così tanto di una mostra a Milano, e non solo", spiega l’assessore comunale alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory che dedica "questa mostra a coloro che studiano l’arte contemporanea e all’Accademia, luogo di formazione di un pensiero libero, indipendente e artisticamente consapevole". Ora non c'è più spazio per la querelle: "Ora lasciamo che sia l’arte a parlare".

L'inaugurazione di L.O.V.E. Dopo una breve lezione a Brera per spiegare la propria opera, Cattelan si è catapultato in piazza Affari per "liberare" l'opera. Una vera e propria festa di piazza accolta da applausi e stupore. Provocatore, castigatore di luoghi comuni, "asino tra i dottori di sociologia", come si è definito lui stesso attraverso il titolo di un’opera realizzata in occasione della laurea honoris causa in sociologia conferitagli dall’università di Trento nel 2004, Cattelan, nato a Padova, che oggi vive e lavora a New York, torna quindi a Milano, con un’installazione inedita. L’opera raffigura un’enorme mano con tutte le dita mozzate, tranne il dito medio, ed evoca il saluto nazista come gesto paradigmatico degli orrori e degli errori del secolo scorso. Letta in chiave di denuncia contro tutte le ideologie, L.O.V.E. affronta e connette i temi del potere nelle sue numerose declinazioni, del male, della sofferenza e del rapporto dell’uomo con essi.

La mostra a Palazzo Reale A Palazzo Reale, invece, le tre opere contro l'ideologia, una personale promossa dall’assessorato alla Cultura e curata da Francesco Bonami. E' la prima volta che uno spazio pubblico milanese ospita una mostra di Cattelan. Scelta dallo stesso artista come sede del suo ritorno nel capoluogo lombardo, la Sala delle Cariatidi, riaperta per l’esposizione, ospiterà fino al 24 ottobre La nona Ora, il bambino tamburino e la donna crocifissa. La Nona Ora rappresenta il pontefice Giovanni Paolo II sul pavimento, ricoperto da una moquette rossa, della Sala delle Cariatidi - sala del potere e dei mali per eccellenza, distrutta dai bombardamenti nel 1943 - colpito dal peso di un meteorite che è il simbolo dei mali terreni che non risparmiano nemmeno una delle massime autorità spirituali. Il Papa, però, non soccombe sotto il peso del meteorite, ma si aggrappa a Cristo che salva. Tra le opere esposte anche un libro curato dall’artista, con testi di Francesco Bonami, che ripercorre in 44 tavole il percorso di Maurizio Cattelan.

Il ricavato della mostra sarà donato alla Fondazione Memoriale della Shoah per la sua realizzazione al Binario 21 a Milano.

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