Paola Setti
Ci cascano sempre. È che su Sergio Cofferati proprio vanno in confusione. Un sincado di sinistra che si comporta come uno di destra non riescono a digerirlo. Solo che come si fa a dire che «noi non siamo daccordo con il suo progetto di far rispettare la legalità?». Non si può e così ieri è successo di tutto. Perché quei due malandrini dei capigruppo di An in Comune e in Regione, Gianni Bernabò Brea e Gianni Plinio, hanno presentato per lennesima volta un ordine del giorno di solidarietà al sindaco di Bologna, questa volta per il pacco bomba che gli è stato recapitato.
È accaduto che: i Ds a Tursi hanno votato tutto al contrario dei Ds in via Fieschi. Il centrosinistra in generale si è spaccato sulle tre possibilità, si, no, astensione. Le scene migliori si son viste nella Sala verde del consiglio regionale. I Comunisti italiani, che da solo un giorno si son ampliati dando il benvenuto a Lorenzo Castè, si son già sfasciati: Castè ha votato contro, Tirreno Bianchi il capogruppo si è astenuto.
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