E chi vince porterà a casa almeno 30 milioni

Gli stadi sono piccoli (intorno ai 30mila posti), ma i biglietti sono tutti venduti. Montepremi totale da 184 milioni di euro. Affare economico anche per i club: previsto l'indennizzo

E chi vince porterà a casa almeno 30 milioni

Stadi piccoli, Europeo grande. Così dicono i numeri. Poi si vedrà. L’Europeo di Svizzera e Austria graviterà su stadi che hanno prevalentemente una capienza di 30 mila persone ma, per esempio, i biglietti sono quasi tutti venduti: un milione e 50 mila partiti in prevendita. Quindi stadi pieni ed è già un bel successo d’immagine. Altri conti dicono che anche il montepremi farà gola: 184 milioni di euro, più del 40 per cento rispetto a quattro anni fa (129 milioni), in perfetto testa a testa con i mondiali 2006 in Germania. Qui ognuna delle 16 nazioni in gara riceverà 7,5 milioni di euro, le due finaliste avranno 4,5 milioni (tre per le semifinaliste), la squadra campione d’Europa intascherà un minimo di 24,5 milioni, aumentati dagli incassi di vittorie (1 milione) e pareggi (500mila euro), la seconda classificata 17 milioni. Insomma il vincitore non porterà a casa meno di 30 milioni di euro.

A tal gruzzolo vanno aggiunti i danari che riceveranno i club per aver prestato i giocatori alla nazionale (4000 euro al giorno per ciascun atleta che abbia almeno due anni di anzianità nella società). Il budget previsto dall’Uefa per questi europei, e per i prossimi, è di 98,5 milioni di euro. Dunque circa 50 milioni distribuiti alle società.

Olimpiadi, mondiali di calcio, europei: la scala gerarchica del business è presto fatta. Ed allora, se ai mondiali di Germania i soli diritti tv portarono circa 1,2 miliardi di euro nelle casse organizzative, qui l’Uefa si fermerà a un miliardo considerando anche il merchandising. Tanto per avere un’idea: la Rai ha pagato circa 100 milioni di euro ed ha programmato 200 ore di trasmissione. Prevista un’affluenza di circa 5 milioni fra turisti e spettatori. Sono stati distribuiti 35mila accrediti, 9400 ai giornalisti (in Germania si parlava di 6000 accrediti stampa). Come spesso accade, gli accrediti dei televisivi quasi raddoppiano quelli della carta stampata. Gli staff delle nazionali, comprensivi degli addetti all’organizzazione, raggiungono le 800 persone. Diecimila sono gli uomini della sicurezza. Cinquemila i volontari, mille soltanto a Vienna, la città che reggerà tutta la seconda parte della manifestazione, insieme a Basilea, e dove si giocherà la finale.

Austria e Svizzera si sono mobilitate per creare Europei confortevoli, sulla scia dell ultime organizzazioni in Germania (appunto mondiali) e in Portogallo (europei 2004): quindi previsti treni speciali, trasporti pubblici rafforzati, facilitazioni per chi viaggia anche dal punto di vista economico. Non mancheranno le «fan zone» sorta di zone franche ad uso e consumo dei tifosi (con giochi a premi, divertimenti ed altro) dove sono stati piazzati maxischermi per chi non possiede il biglietto dello stadio. Vienna ha previsto una «fan zone» da 70mila presenze, praticamente un altro stadio.

Non mancherà l’occhio alla beneficenza: ogni gol realizzato in questo europeo varrà un bonus di 4000 euro a favore di un fondo speciale della Croce Rossa, idea gestita e sponsorizzata dall’Uefa.

Invece Svizzera e Austria sperano di ricavare, dallo sforzo organizzativo ed economico, un ritorno in termini di aumento del prodotto interno oltre ad un incremento di posti di lavoro. È il ritornello che ogni grande manifestazione porta con sè. E quasi mai si conclude in gloria.

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