E per il concertone piazza di Siena diventa un camping

Michela Giachetta

Per una notte, anzi due, Roma prova a fare la «grande», cosa che di solito non le riesce. La città metropolitana senza troppi problemi, senza troppe magagne, più o meno nascoste, che riesce ad accogliere tutti. E ci prova illuminandosi a festa come una signora che per l’occasione indossa i suoi gioielli più belli. Ma anche facendo funzionare tutto perfettamente a cominciare dal trasporto pubblico e privato, almeno nelle intenzioni. Alle 21,10 di ieri il Gazometro si è acceso, dando il via alla serata che precede la Notte bianca vera e propria che si svolgerà oggi. Musica di accompagnamento e luci dall’alto verso il basso, in verticale e orizzontale e poi l’illuminazione totale.
Sul palco a presentare l’evento il sindaco Veltroni, il presidente della Camera di commercio, Andrea Mondello e l’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni. In platea tante le autorità presenti tra cui la vicesindaco Maria Pia Garavaglia e l’assessore alla Cultura, Gianni Borgna. Ma i cosiddetti vip superavano di molto i romani e i turisti venuti a osservare il Gazometro che vengono separati con imponenti strutture dalle autorità. Alle 21 c’erano circa un centinaio di persone. «Siamo venuti qui ma da questa posizione non si vede niente. Andremo da un’altra parte», raccontano due ragazzi che preferiscono rimanere nell’anonimato e aggiungono: «Speravamo di vedere meglio ma ci sono troppe impalcature in mezzo». Eppure dalle parti delle autorità è tutt’altra musica: il sindaco, in classico completo blu dichiara che «il Gazometro è parte della nostra identità storica ed è uno dei simboli della nostra città». Scenderà dal palco per andare al buffet dove lo aspetta anche la moglie.
E poi via per piazza di Siena, dove secondo gli organizzatori, duecentomila persone si sono ritrovate per assistere al concerto. Una folla diventata sempre più numerosa a partire dal pomeriggio: comitive di giovani, anziani, famiglie, con sedie da campeggio e teli da mare o addirittura plaid sistemati per terra. Centinaia di ragazzi accalcati sotto il palco, allestito con cinque grandi teli colorati in stile «graffiti art». Lunghe file davanti ai furgoni che vendono hot dog, panini con la porchetta e bibite fresche. Poi, alle 21.20 ecco la musica. Il primo a salire sul palco è Pino Daniele, che si esibisce in un set acustico nel quale trovano spazio numerose canzoni della produzione più recente, da «Pigro» a «Noia», fino a «Mareluna». La prima vera ovazione della serata arriva sulle note di «Napul’è», eseguita in un’inedita versione swing. Dopo il cantautore partenopeo è la volta di Elisa, Ivano Fossati e Fiorella Mannoia. Intanto, nella zona della piazza, il traffico impazzisce. E pensare che proprio ieri sera Atac ha inaugurato un sistema di controllo della mobilità pubblica e privata.

Nella notte delle meraviglie c’è chi promette miracoli: «Le 285 paline elettroniche funzioneranno perfettamente - a differenza del solito, come più volte denunciato su queste pagine - e daranno conto dell’arrivo in tempo reale dei mezzi», dichiara il presidente dell’Atac, Fulvio Vento. Roma prova a fare la grande, ma forse non basta una notte per riuscirci.

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