E Ferrara arruola il leader di un gruppo punk

Il cantante della band di sinistra «Cccp» ospite d’onore dell’«Otto marzo anti-abortista» oggi a Roma

da Roma

Chissà se rispolvererà il successo dei primissimi Cccp «Punk Islam» - album Ortodossia -. Oppure si spingerà fino a «Mi ami» - dall’album Affinità e divergenze fra il compagno Togliatti e noi - e il suo testo decisamente forte per un pubblico di famiglie cattoliche. Per citare la parte più innocua: «Un’erezione triste. Per un coito molesto, per un coito modesto».
Fatto sta che quello tra Giuliano Ferrara e Giovanni Lindo Ferretti è un sodalizio sperimentato. E il direttore del Foglio ha deciso che sarà lui - il nome più famoso del punk italiano anni Ottanta - l’ospite d’onore della manifestazione che si terrà oggi a Roma in Piazza Farnese. L’8 marzo anti abortista per lanciare la lista elettorale di Ferrara.
D’altro canto lui è abituato alle sfide. E Ferretti non è da meno. Lanciò il «punk filosovietico» e faceva il pienone alle feste dell’Unità portando simboli dell’Urss e canzoni tipo «Spara Juri» (da Andropov, cagionevole presidente della Russia comunista di quegli anni) proprio mentre Achille Occhetto cercava di dimostrare al mondo l’affrancamento del Pci-Pds da Mosca. Si sciolsero i Cccp e nacquero i Csi. I fan ne uscirono con qualche osso rotto, ma non lo abbandonarono. Cercò di disorientarli con altri passaggi musicali ed infine, qualche mese fa, riuscì a metterli ko con il ritorno alla fede cattolica dell’amatissima nonna e la dichiarazione di ammirazione per Papa Ratzinger.
Passaggi raccontati in un libro e spiegati in questi termini: «Mi ero stufato di leggerne su Repubblica tutto il male possibile. Sono andato in libreria e ho scoperto un genio». Evoluzione suggellata da una lettera al Foglio in occasione del referendum sulla fecondazione assistita. Ferrara lo ha scoperto così e oggi lo considera «un amico, un fratello». Oggi non ci sarà imbarazzo per il passato punk di Ferretti? «Neanche un po’ - assicura il giornalista -, non siamo bigotti, siamo una lista di libertà. E anche un po’ rock». Nemmeno le suore, assicura, si scandalizzeranno.
Chi la prenderà male saranno sicuramente i suoi ex fan che già da tempo lo coprono di insulti su Internet per il tradimento. Giudizi superficiali di chi prendeva per genuina una rappresentazione grottesca dell’Urss.

E non ha ascoltato bene «Del Mondo», canzone di quando Ferretti era ancora «compagno», ma cantava che la donna «crea il mondo, veglia sul tempo, lo protegge». Ecco, questa oggi la può anche cantare, senza correre troppi rischi.

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