da Milano
Il governo Prodi è morto. Ma vivi, vivissimi sono i suoi ministri. Specie se, da distribuire in extremis, ci sono un po di «spiccioli»; la bellezza, in totale, di 16 milioni 397mila 619 euro. E così sotto a chi tocca: avanti con i «saldi» di fine stagione, tanto più che non si sa chi, dopo il 13 e 14 aprile, sarà lerede della «cassa». E in tempo di sconti e offerte promozionali, si sa, si trova di tutto. Accade così che i finanziamenti in extremis disposti dal ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, nellultimo scorcio della sua attività, non vadano propriamente per il sottile. Già perché accanto alle associazioni, e sono tante anche in questo elenco, che davvero svolgono unopera meritoria a sostegno di malati, disabili e diseredati, ci sono pure aggregazioni che pur rendendo evidentemente un servizio, non sembrano certo avere uninsostituibile caratterizzazione di promozione umana e sociale.
Qualche esempio? Alzi la mano chi trova subito qual è il nesso tra lattività a favore degli ultimi della Comunità di SantEgidio e quella, pur utilissima per esperti e appassionati, dellAlleanza sportiva italiana, unassociazione che ha il compito di dare classifiche, risultati, informazioni, con un occhio pure alla promozione del poker sportivo. Mistero. Come mistero è linvisibile filo che lega - perché evidentemente un legame deve esserci, visto che il calderone è unico - lOpera nomadi del Lazio e quanti invece - e ce ne sono diversi - si occupano di promozione del turismo, giovanile e non solo.
Il prospetto delle «grazie» in extremis elargite dal ministro Ferrero in nome della solidarietà sociale è stato pubblicato ieri da ItaliaOggi. Cè davvero di tutto nel calderone. Lo sport, presente con una miriade di sigle che vanno dallUisp (Unione italiana sport per tutti) al Centro sportivo italiano. Il turismo, come si diceva, dallAssociazione carta giovani allAig, gli alberghi per la gioventù: tutti insieme appassionatamente, con il Ctg, il Centro turistico giovanile. La parte del leone la fa lArci, che viene finanziata in modo spezzettato a seconda che si tratti dellassociazione Arci propriamente detta (340mila euro) e di suoi rivoli: Arcigay (274.102), Arciragazzi (99.360), Ucca circoli cinematografici Arci (96.000 euro).
Qualche beneficio dellultimora anche ad alcuni Comuni, per lo più in relazione a progetti legati a problemi abitativi e in particolare a stemperare le tensioni legate agli insediamenti dei nomadi. È il caso di Padova che, sul tema «dal campo nomadi alla città», ha avuto fondi per 749.999,70 euro. Ma non solo. Fondi anche a Torino (750mila euro) per il progetto «abitazioni», e pure a Milano (stessa cifra) per «dal campo al villaggio allabitazione», che siamo in campagna elettorale e non si dica che la distribuzione dei fondi non rispetti la par condicio e che penalizzi il sindaco Letizia Moratti per la sua appartenenza politica. Oltre 386mila euro, sempre per tematiche simili, pure al Comune di Trezzo sullAdda.
Insomma, sotto a chi tocca. Un po per tutti, sinistra radicale ma anche associazioni decisamente moderate e di ispirazione cattolica, come le Acli (clone dellArci visto che oltre al finanziamento giovanile prendono fondi anche per il settore sportivo e quello turistico). Ci sono pure, come si diceva, Opera nomadi del Lazio, SantEgidio, la Cooperativa sociale cattolica e Pax Christi. La pioggia di finanziamenti non riguarda solo le singole associazioni dedite al volontariato. Fondi sono stati destinati anche a chi coordina il variegato universo di onlus e cooperative. E così cè Libera, il cartello di associazioni presieduto da don Luigi Ciotti (300mila euro) ma pure il Cnca, Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza, e lAsiciao, che opera a tutto campo nellambito della promozione sociale promuovendo eventi culturali, artistici. Un bel guazzabuglio, come dimostra leterogeneità dei progetti: i Bambini di Chernobyl e lagricoltura biologica, lArcheoclub dItalia con le sue visite guidate e lopera di tutela del patrimonio artistico alle Case alloggio per chi ha lAids.
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