E Fiorino ha rivoluzionato il concetto di furgoncino

Sono trascorsi 27 anni da quando Fiat lanciò, nel 1981, il Ducato. Un veicolo che più di ogni altro ha fatto della versatilità la sua bandiera, tanto da diventare rapidamente tra i commerciali leggeri il modello di riferimento per i prodotti della concorrenza. Ducato ha tagliato recentemente il traguardo dei 2 milioni di esemplari prodotti e pure a 5 anni dal lancio della generazione attuale (la terza, in vendita dal 2002) è riuscito ad aumentare la propria quota di mercato in Europa, passando nel 2007 dal 15,1 al 16,4% del totale delle vendite nel segmento di appartenenza. Un altro 10% e passa se lo sono aggiudicato poi i cugini francesi che nascono anch’essi nello stabilimento di Sevel, in Val di Sangro, per effetto dell’accordo tra Fiat e Psa Peugeot-Citroën nel 1978 e recentemente prolungato fino al 2017. La produzione dell’intera famiglia di veicoli, siglata X250, si è assestata stabilmente oltre le 250mila unità annue, facendo di Sevel la più grande fabbrica europea per la categoria a cui appartiene il Ducato. Il segreto del successo di questo modello sta nella combinazione tra le qualità del progetto, la professionalità delle persone che ogni giorno gli danno corpo e, di conseguenza, la bontà del mezzo. In particolare, la scelta compiuta nel 1994 per il lancio della seconda serie di non concepire più un modello base con diverse varianti di allestimento, bensí molti veicoli differenti tra loro per classi di portata e missioni operative, si è rivelata vincente: volumi e quote di mercato hanno superato subito le aspettative, mentre la stampa specializzata ha assegnato con largo favore al Ducato il titolo di «Van of the year».
Da allora, Ducato non ha mai smesso di rinnovarsi per rispondere a tutte le esigenze di trasporto professionale e nel tempo libero, aggiungendo alla grande portata utile e alla facilità di accesso al vano di carico un look distintivo, comfort e prestazioni ai massimi livelli, dotazioni telematiche e di sicurezza all’avanguardia e costi di gestione ridotti. La capacità di questo modello di essere sempre un passo avanti ha trovato la sua massima espressione nel 2000, con il debutto delle versioni equipaggiate con il motore 2.8 Jtd Common Rail da 127 cavalli e 300 Nm di coppia massima, e più recentemente con il lancio sulla terza serie del 2.3 Multijet 16 valvole Euro 4, con 120 cavalli di potenza e 320 Nm di coppia massima, filtro antiparticolato (a richiesta), consumi ridotti fino al 23% e tagliandi di manutenzione allungati fino a intervalli di 45mila chilometri.
Oggi, con 157 cavalli e 400 Nm di coppia massima, il propulsore di punta della gamma è però il turbodiesel 160 Multijet Power, sempre pronto a fornire lo spunto richiesto dal guidatore e straordinariamente elastico, oltreché silenzioso. I clienti possono sceglierlo con l’esclusivo cambio robotizzato a sei marce Comfort-Matic e, volendo, il filtro antiparticolato. Altro fiore all’occhiello di Ducato sono le dotazioni infotelematiche, tra cui spicca il sofisticato Blue&Me Nav nato dalla collaborazione tra Fiat e Microsoft, che offre la navigazione satellitare a pittogrammi attivabile tramite comandi vocali e permette di telefonare, ascoltare i messaggi Sms in arrivo e la musica preferita memorizzata su chiave Usb senza staccare le mani dal volante.

Al salone di Hannover è infine debuttato la nuova versione Natural Power a doppia alimentazione (metano-benzina): in questa veste, disponibile dall’aprile 2009, Ducato coniuga le esigenze del risparmio e del rispetto ambientale con la capacità di circolare in tutte le aree soggette a limitazioni di traffico, dimostrando ancora una volta la sua eccezionale versatilità.

Commenti