E il giudice accusò: tre assi e napoletana a coppe

E il giudice accusò: tre assi e napoletana a coppe

Andrea Cuomo

Indovinello puerile: chi «accusa» con il sorriso sulle labbra davanti a un magistrato corrucciato? Semplice: un altro magistrato che ha in mano tre assi o una napoletana a coppe. Giocaccio di parole, confessiamo. Ma capita, quando si gioca a tressette. E quando a farlo sono i giudici della Procura della Repubblica di Roma e quelli della Corte Costituzionale, che ieri sera si sono sfidati al circolo Antico Tiro a Volo in un insolito «derby» con le carte napoletane in mano. A sfidarsi tra «striscio!», «busso!» e «volo!», come in un’osteria, tra gli altri il presidente della Corte Costituzionale Annibale Marini, il procuratore capo presso il tribunale di Roma Giovanni Ferrara e il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Roma Salvatore Vecchione. Giudice arbitro, l’unico perfettamente nel ruolo, il procuratore Adelchi D’Ippolito.

Si ignora l’esito della tenzone, e - ci si permetta - nemmeno perderemo il sonno per questo. Solo un consiglio ai signori della corte, pardon, del tavolo: non giocate mai a tressette col morto. C’è il caso che qualcuno disponga l’autopsia.

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