E Hollywood torna in battaglia: Spielberg rilegge Pearl Harbor

Il divo globale Matt Damon incarna in Green Zone (budget di produzione del film 100 milioni di dollari) un personaggio realmente esistito. Si tratta dell'ufficiale dell'esercito Usa Richard Gonzales (capitano Miller nella finzione), il cui team venne incaricato di scovare le armi di distruzione di massa durante l'invasione dell'Irak. E mentre i produttori sperano nel box-office europeo (da noi il film di Greengrass è distribuito da Medusa), l'industria cinematografica americana sembra fare da apripista alla ritirata dell'esercito Usa dall'Irak.
Nuovi venti di guerra, spirano dunque su Hollywood dopo La Valle di Elah, Brothers e, soprattutto, dopo l'Oscar vinto dalla Bigelow con The Hurt Locker. Ripartono dai soldati, infatti, anche Steven Spielberg e Tom Hanks, che da Los Angeles annunciano la coproduzione di The Pacific, serie televisiva in 10 episodi di un'ora ciascuno, pensata per la Hbo e in onda su Canal Plus da settembre.
Per rendere omaggio ai soldati caduti durante la misconosciuta guerra nel Pacifico, a ridosso dell'attacco di Pearl Harbor, che nel 1941 segnò l'entrata in guerra degli Stati Uniti, attaccati dal Giappone, Spielberg si è ispirato a suo padre, combattente in Birmania durante la seconda Guerra mondiale. Basato sulle esperienze vissute dagli ex-soldati Robert Leckie, Eugene Sledge e John Basilone, The Pacific racconta il viaggio all'inferno di tre marines volontari, che dopo l'attacco di Pearl Harbor e fino alla capitolazione del Giappone, nel 1945, cercano di adattarsi alle circostanze più ostili.
«La mentalità di questi soldati era radicalmente diversa da quelli che combattevano in Europa. Le loro priorità erano la vendetta, nei confronti d'un nemico crudele e la sopravvivenza a ogni costo», ha detto Tom Hanks. «Non vogliamo “glamourizzare” la guerra nel Pacifico, ma mostrare la vastità del sacrificio di quei soldati», ha spiegato Spielberg. Sarà un caso, ma intanto Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino risulta il film più coinvolgente della storia, confermando il richiamo esercitato, sul pubblico, dalle pellicole a sfondo bellico. Stando alla «neuromatics», disciplina volta a monitorare la risposta del cervello agli stimoli cinematografici, tramite risonanza magnetica, Bastardi senza gloria sortisce un fenomeno particolare sul cervello.

Come in un tripudio di reazioni, le zone stimolate dalla visione del film tarantiniano sono in numero elevatissimo, secondo quanto riporta la Neuro Top Ten, realizzata dal settimanale Wired Italia. Finora, soltanto i gialli di Hitchcock avevano ottenuto tale risposta.

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