«È stata Manuelina, la nonna di mia moglie nel 1885, ad aprire la trattoria vicino alla chiesa di San Rocco, in Recco. Era un'osteria e, dopo la prima guerra, si è evoluta in ristorante. Negli anni della Belle epoque c'era l'usanza che, dopo aver assistito allo spettacolo in teatro a Genova o a Rapallo, i buon gustai, venivano qui nella notte a bussare al portone e mia suocera Vittoria, si alzava, li faceva accomodare nella sala, accendeva il forno a legna e incominciava a impastare per soddisfare la voglia di focaccia col formaggio - racconta Gianni Carbone, l'attuale proprietario -.
Quando è incominciata la sua gestione?
«Dopo il liceo, mi sono fidanzato con la mia attuale moglie, nipote della Manuelina e abbiamo cambiato il modo di fare ristorazione, valorizzando tutta la cucina del nostro comprensorio ligure. Negli anni '50 il cameriere usava dire al cliente: Asciutta o in brodo cioè spaghetti o minestra, in Liguria i forestieri mangiavano spaghetti con il sugo di muscoli e fritto misto. Non c'era scelta! - Puntualizza Carbone - Negli anni '60 abbiamo aperto questo ristorante dando una svolta con primi piatti di trofie fatte a mano, le lasagne al pesto, pansoti con la salsa di noce e, come secondi piatti, il pesce al cartoccio. Quando offrivamo le trofie, i genovesi le confondevano con gli gnocchi. Io ho migliorato la qualità del cibo e ho dato una svolta valorizzando la cucina ligure».
Con queste svolte quante notti ha passato in bianco?
«Vado a riposare molto tardi, ma serviamo una clientela raffinata che appezza la nostra cucina, qui ho conosciuto politici e attori che vanno per la maggiore, svariate volte è venuto, il mio compagno di banco del liceo, il figlio del drammaturgo Sam Benelli.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.