da Milano
Tlc a due velocità. Mentre lex monopolista sprofonda, i concorrenti Tiscali e Fastweb volano in Borsa. Soprattutto il primo: con un progresso del 10,16% (1,798 euro lultimo prezzo), il titolo della società controllata da Renato Soru ha registrato la seconda miglior performance della giornata (It holding ha guadagnato oltre il 20%). Sul titolo la speculazione scommette dopo che sono filtrate indiscrezioni su una possibile scalata ostile. Ieri ha nuovamente preso corpo la voce che Tiscali sia nel mirino di operatori del settore; oggetto dinteresse potrebbero essere o lintero gruppo, o, separatamente, le attività in Italia e in Gran Bretagna. Si sono (ri)fatti i nomi di Vodafone, British Telecom, Sky. L8 febbraio Tiscali aveva smentito, con una nota sollecitata dalla Consob, di aver ricevuto manifestazioni di interesse e di avere allo studio operazioni straordinarie. Il gruppo capitalizza in Borsa «solo» 1,1 miliardi. Ieri è passato di mano il 9,3% del capitale, con un progresso regolare per tutta la seduta. Nellultimo mese lo strappo è stato molto evidente: più 34,83%, che si confronta però con un meno 19,9% sullarco dei 12 mesi.
Anche Fastweb ieri è apparsa molto ben intonata, con una chiusura in aumento del 2,62%, a 25,5 euro. Interessante osservare il grafico della seduta: tra le 16 e le 17 il titolo, che dal mattino non aveva mostrato grandi oscillazioni, si è impennato, passando in poche decine di minuti da 24,8 euro a 25,9, per poi consolidarsi ai livelli della chiusura. Anche Fastweb nellultimo periodo si è apprezzata in maniera significativa: più 15% in una settimana, più 17% in un mese. Ma il tutto si confronta, va ricordato, con il meno 40% registrato nellarco degli ultimi 12 mesi. Pure Fastweb è reduce da recenti fiammate di Borsa: lunedì 11 febbraio, solo otto giorni fa, un volo del 12,31% aveva indotto le autorità di Borsa a sospendere il titolo al rialzo. Quel giorno un settimanale aveva ipotizzato il delisting della società da Piazza Affari da parte della controllante Swisscom. Un portavoce del gruppo svizzero aveva prontamente smentito: «La società non ha preso alcuna decisione in merito» aveva detto, raffreddando, almeno momentaneamente, la febbre degli acquisti.
Secondo Affari&Finanza, la controllante vorrebbe interessarsi di più al business e il meno possibile a questioni finanziarie. Indicava per inizio primavera la ripresa del progetto di «uscita» del titolo dal listino milanese; operazione però databile - secondo il giornale - non prima della fine di giugno.
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