Idee confuse sullAids. Sono quelle dei giovani del Lazio: uno su dieci crede che si possa guarire dallAids, uno su quattro è convinto che esista già un vaccino, e quasi uno su dieci ritiene che basti la pillola anticoncezionale per evitare il contagio. Addirittura, un giovane su dieci è convinto che si possa riconoscere un sieropositivo dal suo aspetto fisico. Questi e altri sconcertanti risultati emergono da un innovativo sondaggio, lanciato dallAnlaids nazionale e dalla sezione del Lazio in collaborazione con le agenzie di comunicazione Art Attack Advertising e Xister, condotto attraverso il gioco on line «The Safe City».
«Sono anni - dice Ferdinando Aiuti, presidente dellAssociazione nazionale lotta allAids - che lanciamo lallarme sulla mancata presa di coscienza da parte dei giovani, ma anche degli adulti, dei pericoli dellAids. Si è concesso di abbassare la guardia: il danno provocato è confermato dai risultati emersi dal gioco on line». Il gioco, che ha registrato oltre diecimila contatti e 1500 giovani partecipanti, è partito da unidea della sezione Lazio dellAnlaids. Funziona così: il protagonista indossa i panni del detective Joe Condom, munito di macchina fotografica, e ha il compito di individuare chi, tra gli abitanti di Safe City, ha convinzioni sbagliate sul fenomeno dellAids.
Oltre a quelle già citate, queste sono state le risposte dei giovani del Lazio: 3 su 5 credono erroneamente che il virus si trasmetta con il sesso orale; 3 su 10 credono erroneamente che si trasmetta con la saliva; 1 su 10 è convinto che già esista un test «fai da te» in farmacia; 1 su 10 crede che i casi di Aids nel mondo stiano calando; 1 su 2 crede erroneamente che, dopo appena una settimana dalla situazione a rischio, il test riveli un possibile contagio.
«Questi dati - dice Massimo Ghenzer, presidente dellAnlaids Lazio - dimostrano che cè ancora molto da fare. Troppi giovani, sia sotto sia sopra i venticinque anni, sono a rischio contagio perché non prendono le dovute precauzioni, a causa di convinzioni errate». La valenza del gioco on line acquista un grande significato, soprattutto se si tiene conto che i giovani entrati in Internet, non avendo la sensazione di partecipare a un sondaggio, hanno dato risposte sincere. «Quella del gioco on line - dice ancora Ghenzer - è una nuova strada che si è rivelata preziosa, ma come detto cè ancora molto da fare. Deve esserci un massiccio impegno nella scuola e non solo, soprattutto con laiuto dei volontari».
E i giovani hanno le idee confuse: «Il contagio si evita con la pillola»
Sconcertanti i risultati della ricerca ottenuti grazie a un gioco on-line Aiuti: «Da anni lanciamo lallarme sulla mancata presa di coscienza dei pericoli»
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