da Gaza
Migliaia di persone scese in piazza, raffiche di mitra e persino fuochi d'artificio. Così nella striscia di Gaza la notizia dell'attentato che ha fatto almeno otto vittime è stata accolta dai seguaci di Hamas. A poche ore dall'esplosione della furia integralista del terrorismo palestinese, appena dopo la strage fra gli studenti religiosi israeliani, a Gaza gli altoparlanti delle moschee intonavano canti di festa, quasi di liberazione.
Così è esplosa la rabbia di chi attendeva la vendetta sanguinosa per gli attacchi israeliani della scorsa settimana, a loro volta nati dall'esasperazione per il lancio di razzi sempre più intenso verso Israele.
Anche il portavoce di Hamas non ha esitato a esultare di fronte al massacro: «Un attacco eroico - lo ha definito Abu Zouhri, senza tuttavia rivendicare l'azione a nome del suo gruppo - una risposta normale ai crimini dell'occupante e alle sue uccisioni di civili». «Questa è la risposta naturale - ha aggiunto il portavoce - contro l’aggressione sionista compiuta sul popolo palestinese. E non sarà l’ultima».
Intanto a New York è stato convocato d'urgenza per le 19 di ieri (l'una di notte in Italia) il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, mentre cominciano ad arrivare da tutto il mondo le reazioni delle cancellerie. Lo stesso segretario dell’Onu, Ban Ki-moon, ha condannato nei più forti termini «il selvaggio attacco» contro il seminario ebraico e si è detto preoccupato per la spirale di violenze che potrebbe innescare. La Casa Bianca ha fatto sapere che il presidente americano George W. Bush ha chiamato il primo ministro israeliano Ehud Olmert, per garantirgli che gli Stati Uniti «sono fermamente al fianco di Israele» e condannano «un attacco barbaro e malvagio contro civili innocenti che merita la condanna di ogni nazione». «Ho appena parlato con Olmert - riferisce Bush nel comunicato - perché estenda le mie più profonde condoglianze alle vittime, alle loro famiglie e al popolo di Israele». Proprio ieri il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, aveva concluso la missione mediorientale con una promessa dal premier israeliano, Ehud Olmert, e dal presidente palestinese, Abu Mazen, a riprendere i colloqui di pace. La strage rischia di incrinare i buoni propositi, ma Israele, tramite il portavoce del ministero degli Esteri Arye Mekel, ha dichiarato che continuerà il percorso di dialogo con i palestinesi.
Da Roma le dichiarazioni del ministro degli Esteri Massimo D’Alema: «Questo brutale atto terroristico, che torna ancora una volta a colpire tragicamente persone indifese - non può trovare giustificazione alcuna».
Reazioni dure alla notizia dell’attacco sono arrivate anche dal governo spagnolo che ha parlato di «brutale attentato terroristico». Il governo Zapatero ha espresso la «sua solidarietà alle autorità e al popolo d’Israele» augurando «un pronto ristabilimento dei feriti».
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