Non hanno un ruolo preciso nella battaglia politica in atto. Non hanno collocazione, in uno schieramento piuttosto che nellaltro. Ma smascherano il Comune e i suoi tentativi di far ricadere sui cittadini maggiori tasse dando la colpa al governo. I proprietari di case, tutti insieme, unendo le cinque associazioni di categoria spesso su posizioni distinte e distanti, attaccano Palazzo Tursi per lintenzione di alzare ancora lIci e di battere cassa sempre nella stessa direzione. Le associazioni dei proprietari ricordano come Genova abbia già lIci più alta della Liguria, regione che è già ai vertici nazionali per la tassazione. Come il Comune si sia subito attivato per rivedere gli estimi catastali per incassare di più. Come Genova ponga unIci del 4.5 per mille per i «canoni concordati», quelli relativi ai contratti di affitto agli inquilini meno abbienti, mentre ad esempio Torino pone laliquota allo 0.1 per mille. Senza contare poi tutti gli aumenti di bollette, gasolio, tasse varie, che ricadono sempre sulle famiglie.
Le associazioni riunite scrivono così al sindaco Giuseppe Pericu e al prefetto Giuseppe Romano, indicando quelle che sono in realtà le priorità di un Comune. «La concreta politica del risparmio», innanzitutto.
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