E per i viaggiatori italiani anziché la registrazione scatta la truffa online

In attesa del balzello legale ecco servita la truffa geniale. Chi, alla ricerca del modulo elettronico da compilare 72 ore prima dell’arrivo negli Usa, digita la parola Esta su Google vede aprirsi una finestra con in alto tre indirizzi web: il nome è rispettivamente «Esta Application Site», «Esta per italiani» ed «Esta per Stati Uniti». Il campo rosa che li circonda e la scritta a caratteri minuti in alto a destra «link sponsorizzati» dovrebbe mettere sull’avviso, ma chi va di fretta può facilmente non farci caso e rimetterci dai 46 ai 49 dollari. Il trucco è semplice. I tre siti che anche nell’indirizzo ricalcano molto da vicino quello ufficiale obbligano a scaricare una «Guida alla Domanda di Autorizzazione al Viaggio Esta» da pagare con carta di credito. Il più subdolo e tecnicamente meglio studiato dei tre indirizzi è sicuramente l’«Esta per italiani». Realizzato con una grafica accattivante che ricorda molto da vicino quella ufficiale è così spudorato da comprendere anche un’avvertenza in rosso in cui si invita a diffidare «dei siti Internet privati che fanno finta di essere dei siti del governo statunitense».


Fonti dell’ambasciata Usa contattate dal «Giornale» ammettono il problema, ma fanno capire che finora non è stata presa alcuna iniziativa e lasciano intendere che un’eventuale azione spetta non alla rappresentanza diplomatica, ma direttamente al Dipartimento per la sicurezza nazionale.

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