E i writers milanesi sbarcano in Brasile

Dal Pac al Museo di Arte contemporanea di San Paolo del Brasile per approdare al Museo de Arte Moderna di Rio de Janeiro. Questa la trasferta artistica dei writer milanesi che giovedì sera hanno inaugurato a San Paolo la mostra «Street art. Dai graffiti alla pittura. Italia-Brasile» sotto l’egida, ça va sans dire, del nuovo patron dei writer, l’assessore alla Cultura di Milano Vittorio Sgarbi. La mostra itinerante è composta da 60 opere, tre per artista, di graffittisti milanesi e brasiliani. Cano, Kayone, Led, Leo, Filippo Minelli, Pho, Francesco Pogliaghi, Rae Martini, Verbo, Wany saranno a fianco dei colleghi brasiliani: Ndrua, Bugre, Titi Freak, Ya, Tim Tchais, Highraff, Boleta, Cesar Profeta, Zezao e Smael. «È significativo che il Mac - scrive Marco Marsili, console generale d’Italia in San Paolo, sede ideale di influenza delle arti visive - abbia voluto accogliere nelle sue sale, ma con grande sensibilità e acume politico, un genere artistico che, per definizione ha tradizionalmente trovato e continua a trovare negli spazi aperti la sua naturale congenialità: le strade per l’auto, in tutte le sue espressioni, i vagoni della metropolitana e le carrozze dei treni». Chiunque legga queste parole non potrà che non provare una sensazione di déjà vu.

Quasi un anno fa, in aprile, infatti, si facevano le stesse considerazioni all’inaugurazione della mostra, la seconda più visitata della scorsa stagione, «Sweet Art, Street Art» al Pac. «Il museo di San Paolo - scrive la direttrice Lisbeth Rebollo Gonçalves - è il primo a includere opere della street art nella sua collezione». E anche qui il déjà vu è assicurato...

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