da Roma
Un Natale con gli euro contati. Tasse, affitti e carburante eroderanno anche quest’anno il potere d’acquisto delle famiglie italiane e solo 750 euro saranno a disposizione dello shopping. È quanto rivela l’ufficio studi di Confcommercio nelle consuete previsioni sugli acquisti natalizi.
I tecnici dell’associazione hanno, infatti, calcolato che le tredicesime al lordo delle imposte quest’anno dovrebbero ammontare a circa 51 miliardi di euro, un valore superiore del 2,9% al 2006. Considerati il prelievo fiscale (pari al 28,2% a 14,4 miliardi), il movente del risparmio (11,8 miliardi) e gli accantonamenti per imprevisti (7,5 miliardi), le famiglie italiane dovrebbero spendere circa 18 miliardi di euro per i consumi tipicamente natalizi, un dato in linea con l’anno scorso.
È lecito quindi chiedersi perché all’aumento delle retribuzioni non corrisponda un proporzionale incremento dei consumi. La risposta è semplice: le spese «obbligate» (affitti, utenze domestiche, carburanti, ecc.) tendono a fagocitare il reddito disponibile comprimendo la domanda di beni durevoli e non durevoli. Il rialzo dei tassi di interesse, poi, completa l’opera. Secondo i calcoli di Confcommercio, dal 1970 al 2007 la quota delle spese «obbligate» sul totale dei consumi è cresciuta dal 20,4 al 28,7%, mentre l’incidenza delle spese commercializzabili (in base alle quali è misurabile il benessere della popolazione) è diminuita dal 59 al 41,7 per cento. Insomma, più della metà di stipendio e tredicesima è preda di bollette, canoni e rate.
L’inflazione per affitti e utenze negli ultimi 27 anni è stata superiore a quella delle altre voci di spesa con un tasso medio annuo del 6,5% a fronte del 4,9% degli altri beni. Ne consegue che questo Natale la tredicesima porterà ai 24 milioni di famiglie italiane soli 750 euro, valore in linea con quello del 2006. Sono ormai otto anni che a dicembre la spesa totale per consumi si ferma a quota 2.000 euro (i 750 della tredicesima più i circa 1.300 abitualmente disponibili), un dato preoccupante.
Cosa si acquisterà a Natale? Confcommercio prevede che il 40% delle risorse (7,4 miliardi) dovrebbe essere orientato sugli alimentari, il 13% potrebbe essere speso per abbigliamento e calzature (10,4 miliardi), mentre il restante 46% dovrebbe vedere elettrodomestici, informatica e arredamento in pole position. Alla cautela dei commercianti fa da contraltare lo scetticismo dei consumatori.
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