E l’auto low cost contagia Gm Allo studio vetture da 2.500 euro

I gruppi Usa sulla strada aperta dall’indiana Tata

nostro inviato a Detroit

Di grandi novità il Salone di Detroit, che aprirà al pubblico nei prossimi giorni, ne riserva soprattutto dal punto di vista ambientale. E non senza paradossi: accanto ai veicoli "verdi", il cui sviluppo reale richiede ancora tempo, ci sono ancora gli enormi Suv e i Pick-up. "Divoratori di carburante", come scrive il Wall Street Journal, ma fonti di redditività per i gruppi nordamericani.
Intanto, a pochi giorni dalla presentazione a New Delhi, la Nano (vetturetta super economica di Tata), fa discutere anche qui in Michigan. L'auto da 2.500 dollari destinata ai mercati emergenti non rimarrà un caso isolato. Sullo sviluppo di proposte analoghe ci stanno pensando un po' tutti, a cominciare dal gigante General Motors che ha pronto il suo progetto di auto low cost.
Questo prodotto avrà un prezzo inferiore a 4mila dollari (2.500 euro), soglia sotto cui - è stato specificato a Detroit - ora è doveroso scendere. "Ci stiamo lavorando - ha spiegato Nick Reilly, ex capo di Daewoo e ora numero uno di Gm Asia Pacifico - e non prevediamo accordi con altri costruttori. Tutti gli indicatori rivelano che nei Paesi emergenti ci saranno sempre più persone in grado di acquistare una macchina. Ma se in passato il limite di prezzo poteva essere identificato in 4mila dollari, ora è necessario confrontarsi con la novità di Tata". Gm sta anche valutando l'opportunità di esportare in altri mercati emergenti il piccolo van costruito dalla joint venture cinese Gm Saic Gm Wuling. Questo mezzo, utilizzato soprattutto per gli spostamenti nelle zone rurali, è venduto a 3.500 dollari. In attesa che la sfida sul fronte low cost prenda consistenza, il greggio alle stelle e il gallone (3,79 litri) di benzina sopra i 3 dollari, impongono al settore di sviluppare al più presto e concretamente un'offerta alternativa al petrolio.
Tra le proposte più interessanti è da segnalare quella di Gm, formulata direttamente dal presidente Rick Wagoner: insieme alla controllata Coskata, con sede nell'Illinois, è stato messo a punto un processo di produzione di etanolo derivato da diversi tipi di rifiuti che promette di ridurre dell'84% le emissioni di gas serra. "Stiamo lavorando - ha precisato Wagoner - per rendere questa tecnologia operativa al più presto".
Sarà così possibile produrre etanolo a meno di un dollaro al gallone, la metà di quanto occorre per ottenere la benzina. Inoltre, per realizzare un gallone di etanolo ci vuole meno di un litro d'acqua rispetto ai 3-4 litri necessari per l'etanolo derivato dai cereali.
Dal canto loro i rivali di Ford non stanno a guardare.

Il presidente Bill Ford, riapparso in pubblico dopo un anno e mezzo, ha annunciato il nuovo corso del gruppo, basato sul motto "Tecnologia in funzione dell'ambiente". Per questo Ford ha costituito un comitato con i più famosi scienziati Usa.

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