Eni torna in Libia e firma un memorandum con il Consiglio transitorio nazionale libico (Cnt), riconosciuto dallItalia e dalla comunità internazionale come legittimo rappresentante del popolo, per rafforzare la cooperazione nel Paese. Con il memorandum, Eni e il nuovo governo libico si impegnano a ricreare le condizioni per una celere e completa ripresa delle attività e a porre in essere quanto necessario per il riavvio del gasdotto Greenstream, che trasporta gas in Italia. «Inoltre - spiega ancora la società petrolifera in un comunicato - Eni si impegna a eseguire una prima fornitura di prodotti petroliferi raffinati, per contribuire ai bisogni essenziali e più urgenti della popolazione libica. Eni, che già fornisce a Cnt aiuti umanitari con linvio di materiale medico, assicurerà inoltre lassistenza tecnica necessaria per valutare lo stato di impianti e infrastrutture energetiche presenti nel Paese, nonché per definire il tipo e lentità delle operazioni necessarie al riavvio in sicurezza delle attività». Che gli insorti sperano di riprendere presto dato che a Tripoli il prezzo della benzina è ormai alle stelle.
Fa ben sperare il fatto che la raffineria di Ras Lanuf sia ancora intatta nonostante i bambardamenti e i violenti combattimenti che hanno interessato larea. Quanto alla società italiana, presente in Libia dal 1959 è, per la Libia, la prima compagnia internazionale in termine di produzione di idrocarburi. «Con Cnt - spiega ancora Eni - stiamo anche valutando diverse possibili forme di collaborazione al fine di assicurare una tempestiva ripresa delle operazioni nel settore petrolifero e del gas al fine di valorizzare le risorse naturali del Paese a vantaggio del popolo libico».
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