Economia

E l’Italia finisce nel mirino per Edf e il gas

I rilievi dell’esecutivo europeo riguardano lo scarso sostegno alle energie rinnovabili

E l’Italia finisce nel mirino  per Edf e il  gas

da Milano

Sono numerosi i rilievi della Commissione europea all'Italia con cui viene giustificato l'avvio dei procedimenti per mancato rispetto delle norme sul gas e sull'elettricità. E c’è anche il problema della legge anti-Edf, che, benché modificata, non piace ancora all’Europa. In una nota, Bruxelles indica l'assenza o l'insufficiente separazione funzionale tra le attività di trasmissione e gli operatori di sistema «per garantirne l'indipendenza» nel settore gas; l'assenza o l'insufficiente separazione tra gli operatori del sistema di distribuzione sia nell'elettricità che nel gas; l'esistenza di prezzi regolati «che possono bloccare l'ingresso nel mercato di nuovi fornitori» di elettricità; l'accesso preferenziale per certi contratti storici nel mercato elettrico. La Commissione Ue ritiene che, nell'interesse dei consumatori, vada assicurata l'effettiva separazione della proprietà tra monopolio elettrico e reti gas da una parte e le attività commerciali.
L’Italia è anche finita nel mirino Ue per quanto riguarda la promozione delle energie rinnovabili. Italia, Polonia, Repubblica Ceca e Regno Unito sono accusati di non aver riferito alla Commissione circa i progressi ottenuti nel settore, mentre 5 paesi, Italia, Lettonia, Cipro, Grecia e Irlanda, hanno adottato misure insufficienti per promuovere adeguatamente le energie rinnovabili. La direttiva Ue sulle fonti rinnovabili fissa come obiettivo una quota del 21% di energia elettrica prodotta dalle fonti alternative sul consumo totale dell'Ue entro il 2010. La percentuale è attualmente del 14%.
Quanto alla separazione tra produzione e distribuzione di gas ed energia, fonti vicine all’Eni hanno fatto notare che la separazione societaria della rete è stata fatta nel giugno del 2001 e che è stato ceduto il 49,95% del capitale di Snam Rete Gas.

Nello stesso tempo è stato evitato che i manager abbiano incarichi in tutte due le imprese.

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