E l’Italia sogna con la Di Martino e spera con Schwazer

Daegu. Pochi ma buoni? L’Italia lo spera. L’Italia dell’atletica salterà sul piatto delle medaglie con la sua ragazza di ferro, Antonietta Di Martino, ed è pronta a mandare al via il ragazzo d’oro, ma non più dorato, Alex Schwazer nella marcia della 20 km ( notte tra sabato e domenica, ore 2): ennesimo tentativo di ritrovare nobiltà atletica, decaduta dopo l’oro olimpico di Pechino. Tutto pronto, accendete i motori. A due giorni dall’inizio, le speranze del presidente federale Franco Arese, al terzo appuntamento iridato in questa veste, per dimenticare lo zero nel medagliere di Berlino 2009. «Sarà un Mondiale più difficile del solito e per tanti motivi: distanza da casa, clima caldo-umido, grande competitività internazionale, problemi avuti in estate».
Italia senza Howe, Cusma, Gibilisco. Solo un pugno di azzurri in campo: 33 atleti, la più scarna squadra di sempre. Arese elenca le possibilità italiane: «La Di Martino, Vizzoni, i marciatori, Schwazer, Rubino, la Rigaudo, la triplista La Mantia, e Donato. Ma anche la 4x100 maschile, la Rosa, o la Salis».
Alle due del mattino tutti con Schwazer e Rubino. «Sarà un mondiale senza pressioni - dice Schwazer -. Sto abbastanza bene, non devo fare niente di super.

Quest’inverno ho avuto un intoppo con gli sci a febbraio, per fortuna il ginocchio non dà più noia. Abbiamo valutato che per la 50 km, senza inverno alle spalle, rischiavo di non far bene e si è deciso per la 20 km». Quattro anni fa arrivò nono ad Osaka. «Ora il mio orgoglio è sempre alto».

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