«Don Giovanni», che nella capitale ha avuto già la consacrazione popolare da una platea di alcune decine di migliaia di romani e no, convenuta in piazza del Popolo, torna a inaugurare la stagione dellOpera, la stagione 2006, che nel mondo intero è nata sotto il segno di Mozart.
Non riusciamo però a decidere se vi torna sotto buona o cattiva stella, per alcuni fatti oggettivi. Il direttore musicale dellOpera, Gianluigi Gelmetti, ha deciso di svernare in costa (Montecarlo, nel Principato di Monaco) per stare più vicino alla neo mamma e alla pupa, cedendo così la bacchetta a Hubert Soudant, mentre negli ultimi anni era toccato sempre a lui inaugurare la stagione.
Nel cast, accanto ad ottimi professionisti, compaiono alcuni debuttanti, perfino nel ruolo del titolo, come il ventottenne Marco Vinco, in età ancora acerba sotto il profilo stilistico e artistico, seppure in carriera da qualche anno; e lo spettacolo si consegna nelle mani di un regista, certo famoso e anche geniale, ma che vanta scarsa familiarità con Mozart, delle cui opere teatrali, salvando solo «Don Giovanni», per ragioni più che ovvie e di opportunità, dichiara di non avere nessuna stima e considerazione, perché «mancano di magia, e prive di mistero». Si riferiva a tre autentici capolavori, universalmente riconosciuti, quali «Nozze di Figaro», «Così fan tutte» e «Flauto magico», il nostro regista Franco Zeffirelli che, per la serata inaugurale romana, è andato a rispolverare e rinfrescare lultimo suo spettacolo mozartiano, un «Don Giovanni» appunto, destinato 15 anni fa al Metropolitan di New York, che ritiene ancora «bellissimo» e «meraviglioso» e perciò meritevole di essere riproposto. Noi gli crediamo sulla parola, e sappiamo che i cantanti si gioveranno tantissimo del lavoro di Zeffirelli, mentre non condividiamo affatto le sue dichiarazioni; come non condividiamo alcune visioni, anche recenti, del personaggio e dellopera, come quella di un Don Giovanni impotente, secondo la specialissima interpretazione del nobel Saramago e del musicista Corghi, che fra poco debutterà alla Scala.
Don Giovanni, certo, non è personaggio facile a definirsi. La sua vita è una continua negazione di regole e convenzioni; talvolta una bestemmia, sfida al mondo ed al cielo, esibizione di forza, spavalderia, ma anche tormento, insicurezza, ed alla fine anche paura. E il mondo, apparentemente costretto a subirlo, anchesso sorprende non poco. Dopo che Don Giovanni è sprofondato allinferno, sembrava finalmente liberato del più grande corrotto e corruttore, e invece ne sente la mancanza e ne cerca uno in fotocopia. Avete presenti i protagonisti dellopera? Be, salvo i due giovani Zerlina (Laura Chierici) e Masetto, che stanno per iniziare la loro vita insieme, e sono lunica coppia non completamente soggiogata dal suo fascino, tutti gli altri in testa hanno un chiodo fisso, specie le donne: Don Giovanni. Donna Anna che, da quella notte in cui fu sedotta e suo padre, per vendicarla, fu ucciso, ha inseguito la vendetta assieme al suo promesso sposo Don Ottavio, ora rimanda le sue nozze perchè in testa ha ancora quel seduttore che forse non riuscì neppure a farle provare le gioie dellamplesso; Donna Elvira (Darina Takova), che aveva girato mezza Spagna per inseguire loggetto del desiderio, decide di ritirarsi in convento per pensare a lui, accarezzandone nel ricordo la dolce immagine; e quel furfante di Leporello (Alessandro Corbelli), a conoscenza di tutte le malefatte e le conquiste del suo ex padrone, per le quali tiene un dettagliato «catalogo», corre allosteria a cercarsi un nuovo padrone. E state certi che ne cercherà uno stampato uguale a Don Giovanni. Perché il fascino di Don Giovanni, anche per la sua ambiguità, resta immutato anche da morto.
Teatro dellOpera. Don Giovanni. Direttore Soudant; regista Zeffirelli. Mercoledì 18, ore 20.30, serata inaugurale. Repliche fino a martedì 24 gennaio. Biglietti da 17,00 a 130 Euro. Informazioni: 06.48.16.01.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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