Milano. Si scrive Svp, si legge Südtiroler Volkspartei. In tedesco vuol dire Partito del popolo del Sud Tirolo. In tedesco, perché lSvp tutela la minoranza linguistica presente in Alto Adige, come prevede la Costituzione italiana. Per farlo, ogni anno incassa 955mila euro fino al 2011. LSvp, giusto ricordarlo, è stato decisivo per la tenuta del governo Prodi al Senato. Ma questo non è servito a respingere la tentazione «secessionista» di questo pezzo dItalia dove si parla tedesco. Basti pensare che nel 2006 113 sindaci o vicesindaci altoatesini presentarono al Parlamento di Vienna una petizione per chiedere di inserire nella Costituzione austriaca una «funzione di tutela nei confronti della minoranza sudtirolese», come aveva peraltro proposto qualche tempo prima il presidente del parlamento austriaco, Andreas Khol. Un segnale inequivocabile, tanto che i Freiheitlichen, cugini dellomonimo partito austriaco che fu del leader di destra Joerg Haider, chiesero «labolizione del commissariato del governo di Bolzano, cane da guardia di Roma». Frasi ripetute, solo qualche giorno fa, da due deputati italiani.
Le polemiche che ne seguirono, con tanto di richiesta di unintervento dellallora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, invocato dal centrodestra, vennero tacciate dallSvp come «strumentalizzazione irresponsabile». Adesso laria sembra cambiata.
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