E la legge adesso gli consente

Il Civil Partnership Act, approvato nel regno Unito il 21 novembre 2004, è entrato in vigore solo il 5 dicembre 2005, cioè a distanza di oltre un anno, per dare tempo al governo e al Parlamento di emendare tutta la legislazione direttamente modificata dall’introduzione della civil partnership, assicurando così che ogni articolo di questo nuovo istituto giuridico potessero produrre effetti fin dal primo giorno della sua entrata in vigore. Si tratta di una legge estremamente corposa e dettagliata, nonché molto articolata, per renderla applicabile nei diversi regni (Galles, Inghilterra, Irlanda del Nord e Scozia) che costituiscono il Regno Unito. Niente a che vedere, quindi, con altri modelli legislativi presenti nei Paesi europei, che regolano le unioni di fatto o le convivenze registrate, spesso prevedendo una disciplina unica per quelle omosessuali e quelle eterosessuali.
Riguardo alla possibilità di avere figli la legge ha riformato il Children Act 1989 e l’Adoption and Children Act 2002, stabilendo per le coppie omosessuali unite civilmente gli stessi diritti esistenti per le coppie sposate.

Al di là dell’adozione (già concessa nel Regno Unito ai figli), viene regolata la patria potestà sui figli del proprio partner che può dipendere da un accordo con il proprio partner e l’altro genitore biologico, se esiste ed esercita a sua volta la patria potestà. In mancanza invece di accordo con l’altro genitore biologico non partner o nel caso questo non esistesse, la patria potestà viene conferita da un giudice.

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