E la letteratura festeggia in periferia

La periferia, terra di confine abbandonata all’incuria e all’oblio, torna alla ribalta con il festival «Scrivere sui margini», organizzato per il secondo anno alla Barona, ex area industriale a sud di Milano. L’intento è il medesimo: portare la cultura in periferia e riaccendere i riflettori su quei territori di frontiera che la società ha progressivamente collocato ai margini e, nel tempo, dimenticato. Una scommessa vinta per Alessandro Zaccuri, ideatore di una manifestazione che nel 2009 tra incontri, dibattiti e letture ha registrato oltre 3mila visitatori. Quest’anno si replica: per tutto il weekend il Villaggio della Barona, oggi una delle realtà più rappresentative di housing sociale e di riqualificazione urbana, diventa teatro di un grande festival «delle letterature e delle società» dove ragionare con esperti e scrittori di degrado urbano, di disagio, di integrazione e problematiche ambientali (via Ettore Ponti 21, www.scriveresuimargini.org). «Tempi di recupero» sarà il tema e filo-conduttore di questa seconda edizione, inaugurata ieri da Valerio Massimo Manfredi con il suo libro Archanes (Mondadori) sul concetto antico di frontiera. Oggi, alle 17.45, si prosegue con Silvia Avallone - candidata al Premio Strega con Acciaio (Rizzoli), ambientato nelle case popolari di Piombino - e con l’autore Sandrone Dazieri, che in La bellezza è un malinteso (Mondadori) fa muovere il suo «Gorilla» tra i sobborghi milanesi. L’incontro è preceduto alle 15.45 da una riflessione sul terremoto in Abruzzo con Enrico Macioci e don Bruno Tarantino; mentre alle 18.30 Giuseppe Culicchia, figlio di emigranti siciliani nella Torino anni '70, ci guida in un viaggio sentimentale nella terra d'origine (dal suo libro Sicilia, o cara, Feltrinelli). La serata si conclude alle 21 con un reading teatrale prodotto dalla compagnia Alma Rosè, tratto dal libro di Benedetta Tobagi dedicato al padre assassinato negli anni di piombo (Come mi batte forte il tuo cuore, Einaudi). Sull’emergenza ambientale si confronteranno domenica, alle 15.45, Antonio Galdo (Non sprecare, Einaudi) e Stefano Nespor (Il governo dell’ambiente, Garzanti), mentre di recupero sociale si parlerà alle 17.45 con Davide Longo (L’uomo verticale, Fandango) e con Giuseppe Genna, autore di Assalto a un tempo devastato e vile (Minimum fax), drammatica ricostruzione di una periferia milanese. Chiuderà la kermesse Mauro Corona (ore 18.30) che nel libro Il canto delle manere (Mondadori) descrive la montagna e il bosco come frontiere tra natura e società. In programma anche due «tavoli sociali»: nel primo (sabato, ore 16.30) si racconteranno le radio web e di quartiere, esempio moderno di comunicazione «ai margini»; nel secondo (domenica, ore 16.

30) si affronterà il tema del disagio psichico a 30 anni dalla Basaglia. Faranno da contorno proiezioni video, spettacoli, laboratori per bambini con Roberto Piumini e Monica Rabà, e un mini-corso di cucina per «recuperare gli avanzi» con Stefania Raphael Barzini.

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