L’Italia è finita, andate in pace. Aveva paura del suo passato, ora ha ufficialmente paura del suo futuro. Che campa a fare? Ma sì, condivido a una a una le ragioni che hanno portato Monti a non candidare Roma alle Olimpiadi. Stiamo nei guai, siamo disorganizzati e incapaci, sarebbe il caos, più appalti mafiosi; e poi abbiamo mezz’Italia che gufa contro Roma, l’altra contro il sindaco «di destra».
Infine, lo sport è cosa da energumeni, mica da bocconiani. Scelta seria, responsabile, da tecnico. Poi mi dico, ma che ci stiamo a fare come Paese, solo per pagare i debiti pregressi? Se fuggimmo come ladri dal nostro passato, se fuggiamo come lepri dal futuro, se non siamo in grado di un solo progetto per domani, sciogliamolo questo Stato italiano.Che resti l’Italia in cultura e natura, in arte e sapore, ma si sciolga il Paese-istituzione e si renda esplicita la dominazione straniera. Monti e beccamonti, portatevi avanti col programma. È uno spettro ambulante ormai questo Paese che fa meno figli del mondo, ha la popolazione più vecchia d’Occidente, si fa esonerare dalla ginnastica per malattia; non ha classi dirigenti, legge solo libri contabili e appena ti lamenti ti zittiscono: finisci come la Grecia.
Nel ’30, in dittatura, eravamo il Paese delle grandi opere e imprese;nel ’60 fummo, tra abusi edilizi, un
Paese olimpionico; nel ’90 pur coi mariuoli,fummo l’Italia mundial. E nel 2020? Si chiude baracca, a casa i burattini. Basta con questo Paese vigliacco che per non rischiare cadute preferisce morire con sistema rateale.