Silvia Kramar
da New York
Ha aspettato fino allultimo momento. Poi Terrence Malick, il regista texano di The new world - kolossal ambientato nellAmerica dei Padri Pellegrini e dei pellerossa - ha deciso di passare alla storia. Non per aver girato un film che secondo i critici americani è un capolavoro, ma per averlo accorciato di diciassette minuti dopo il debutto. The new world era stato presentato a dicembre al Kimball Theatre, un cinema di Williamsburg, in Virginia che aveva avuto lonore di inaugurare la nuova fatica del regista de La sottile linea rossa per due motivi: innanzitutto Malick aveva girato buona parte delle scene proprio nella zona storica di Jamestown, dove i primi coloni avevano inaugurato il nuovo mondo; poi voleva partecipare alla corsa agli Oscar del 5 marzo e, per farlo, doveva lanciare il film almeno in un cinema degli Stati Uniti entro la fine del 2005.
A dicembre The new world sembrava pronto per le sale di tutti gli Stati dellUnione, dove sarebbe dovuto arrivare venerdì 13. Ma la lunghezza - 150 minuti - aveva susciato alcuni interrogativi. La New Line Cinema, che lo distribuisce, era stata inondata di proteste di alcuni importanti critici ai quali il film era piaciuto ma che lo giudicavano troppo lungo. «Lo spettatore medio si stuferà», hanno detto, «e finirete col rovinare unopera bellissima». Così qualcuno ha convinto Malick, nove giorni dopo il lancio nella sala di Williamsburg, a ritirarlo e ad accorciarlo di diciassette minuti in sala di montaggio. In Europa esce domani in versione integrale: i cinema americani invece lo presenteranno una settimana più tardi, il 20.
Malick non commenta, ma la rivista californiana Variety ha scritto che questa mossa inaspettata aiuterà moltissimo gli incassi. La maggior parte delle recensioni verrà pubblicata il giorno delluscita del film, ma alcuni critici hanno già definito il suo regista «un grande maestro del cinema». Sul quotidiano di Minneapolis, Matthew Wilder ha applaudito il film: «A 62 anni Terrence Malick ha avuto il coraggio di far concorrenza non ai giovani registi di Hollywood», scrive Wilder, «ma al mondo dellopera lirica, alla poesia di Whitman e alla Bibbia. Solo un altro avrebbe potuto fare un film altrettanto magnifico, se non fosse morto prematuramente: Robert Bresson».
La sua Pocahontas, la giovane pellerossa che sinnamora del protagonista, interpretato da un Colin Farrell che ha annunciato di non poter partecipare al tour pubblicitario del film perché si è fatto ricoverare in una clinica per drogati, è interpretata da una quindicenne peruviana, QOrianka Kilcher, e la sua giovane età ha strabiliato molti.
The new world farà senzaltro parlare di sé in vista degli Oscar. E chissà, dopo il 5 marzo delle stelle, Malick forse riattaccherà quel quarto dora al suo kolossal.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.