I conti regionali tornano. Come dincanto il presunto debito regionale (10 miliardi di euro), che sarebbe stato leredità di cinque anni di governo Storace, dopo essersi guadagnato la scena politica locale per mesi è stato «cassato». Meno di una settimana fa linsussistenza di quel passivo, 4 miliardi di euro in seno alle Asl e due di crediti dei fornitori, era stata decretata dagli analisti finanziari della Kpmg. Lagenzia nominata dal ministero dellEconomia per certificare i bilanci sanitari infatti aveva specificato che lo scoperto del patrimoniale non aveva uneffettiva consistenza e che i bilanci delle aziende sanitarie non erano attendibili. È bizzarro credere - però è così - che, malgrado lautorevolezza delle affermazioni, la maggioranza ulivista ci abbia messo ben cinque giorni a comprendere la sostanza di quelle parole. Meglio tardi che mai. La maggioranza regionale, ha digerito il rapporto Kpmg, quando sè trovata a dover approvare la finanziaria: ha votato allunanimità un ordine del giorno che sigla linconsistenza dellindebitamento. Questo atto, che rappresenta il test per lassunzione di responsabilità della giunta di Piero Marrazzo, è partito da Alleanza Nazionale con lappoggio delle altre forze di opposizione, e ha raccolto il completo consenso di Ds e Margherita. Con questo ordine del giorno si sancisce come punto di partenza che la presidenza della commissione di controllo sullo stato finanziario di Asl e aziende ospedaliere venga affidata, comè duopo in democrazia, allopposizione. Inoltre si specifica pure che, allaula della Pisana, vengano forniti gli strumenti tecnici per lanalisi della qualità debitoria, che si riferisca lo stato di attuazione dei bilanci dellAsl Roma C ancora non approvati e, da ultimo, che si comunichi puntualmente lavanzamento dei rendiconti finanziari complessivi delle Asl affinché si riesca a certificarli definitivamente. Limportanza dellatto sancisce definitivamente che il debito regionale complessivo ritorna a essere 4 miliardi di euro (2,2 in seno alla giunta Storace e 1,8 in capo alla gestione 2005 della giunta Marrazzo) visto che «i 2,3 miliardi che costituivano il rimanente sono in realtà crediti nei confronti del governo, come è scritto nel documento di Kpmg e nella presa datto del Consiglio regionale, mentre - spiega il senatore Andrea Augello (An) ed ex assessore al Bilancio nella giunta Storace - i restanti 3,5 miliardi di debiti non transatti potrebbero non sussistere. Questo passo del documento sancisce la strategia fallimentare della giunta Marrazzo e riporta sotto il controllo del consiglio lanalisi politica e amministrativa». Ci vuole poco a capire che la giunta ulivista in sede di legge finanziaria ha ricevuto dal suo interno una brusca e sonora strigliata.
Se tuttavia la maggioranza tace, malgrado abbia ammesso lerrore del governatore Marrazzo nel conteggio dei debiti, parla lopposizione. Massimiliano Maselli (Udc), membro della commissione Sanità ritiene che «lordine del giorno approvato è una vittoria dellopposizione perché conferma la ragione di quando dicevamo che le cifre sul debito sanitario erano state date con eccessiva superficialità. Tantè che contro lex giunta Storace si era scatenata una campagna mediatica di screditamento assolutamente strumentale».
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