E meno male che c’è Novellino...

E meno male che c’è Novellino. Uno come Walter Alfredo ti aiuta in giornate così. Riesce a farti gioire di una grande vittoria, di un Genoa da stropicciarsi gli occhi, di una classifica che... brrr, che brividi! Sì perché siamo fatti parecchio strani, noi genoani. Una giornata così riusciremmo pure a rovinarcela. Dopo la partita, dopo un 3-0 in quel modo, c’era chi pensava già che sarebbe stato meglio evitare, perché così si rischia di credere meno insostituibile Milito. E poi c’era chi quasi aveva delle crisi d’identità, perché noi a vincere facile mica c’eravamo abituati. C’era chi faceva le smorfiette perché un Genoa-Torino non può essere una partita senza pathos. Vincere è sempre bello, ma non contro chi indossa la maglia granata credendo che lo spirito di Superga significhi mettersi le scarpette di tela tornate di moda per fare una gita su un prato una volta alla settimana.
E meno male che c’è Novellino. Che ti fa assolvere d’ufficio tutti i giocatori granata. Che ti ridà quel gusto della vittoria esaltante. Che ispira la gradinata. Che alla fine ti permette di incitare i gemelli torinisti. Che ti fa anche stare bene ascoltando le interviste del dopopartita.

Quella con Novellino per i genoani è una partita vecchia. Non c’entra il suo passato sampdoriano, quello ha solo peggiorato le cose. Vincere contro di lui significa capire che il passato non esiste più. Che il Genoa è questa splendida realtà.

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