da Milano
Un coro di consensi da parte del mondo economico e politico ha accolto le parole del presidente della Consob, Lamberto Cardia. Una relazione «eccellente» per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che è tornato sullargomento anche durante la sua visita al Corriere della Sera, sottolineando come sia «indispensabile trovare un approdo comune» per le regole necessarie ad assicurare trasparenza ai mercati.
Relazione «esemplare»: è lunico commento del ministro dellEconomia Tommaso Padoa-Schioppa. «Condivisibile» per il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, «soprattutto per quanto riguarda il richiamo alle necessarie modifiche alla legge sul risparmio».
Poche le eccezioni, tra cui lex ministro dellEconomia Giulio Tremonti, che non ha voluto rilasciare commenti ai giornalisti alluscita di Palazzo Mezzanotte. E anche i banchieri hanno scelto la linea del silenzio in risposta alle annotazioni del presidente della Consob circa la ridotta dimensione dei nostri istituti rispetto ai concorrenti europei. Così lad di Banca Intesa Corrado Passera, alla richiesta di un commento sulla necessità di procedere ad acquisizioni, sorride: «Non ho alcun commento da fare». Idem per il suo omologo di Capitalia, Matteo Arpe, che risponde con un definitivo «arrivederci» e sale in auto. Ancora meno loquace il presidente del Monte dei Paschi di Siena, Giuseppe Mussari, che si mantiene silenzioso levando in alto le braccia.
In controtendenza il Codacons che boccia Cardia: «Non ha saputo fare altro che prendere atto dellimpotenza del proprio istituto».
Ma forse la reazione più interessante arriva dai mercati, che hanno apprezzato lipotesi di imminente delisting delle società di calcio finite nella bufera degli scandali, che, ha spiegato Cardia, «richiede unofferta pubblica dacquisto totalitaria» per tutelare gli azionisti di minoranza. Parole riprese dal commissario straordinario della Figc Guido Rossi, che ha definito «auspicabile» luscita dei club dal listino.
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