E Milano a sorpresa rinuncia ai suoi Giochi

Brandirali: «Sono addolorato. Ma sospendiamo la candidatura per i giochi estivi di 2012, 2016, 2020»

Claudio De Carli

«Sono addolorato per quanto sta accadendo attorno alle Olimpiadi di Torino. Personaggi che saranno eletti nel Parlamento italiano teorizzano la validità degli atti di sabotaggio nel corso delle gare olimpiche. Così non va, Milano sospende la sua candidatura per i Giochi estivi, non importa quale edizione, 2012, 2016, 2020».
Detto e scritto da Aldo Brandirali, assessore allo sport di Milano, giunto a fine quinquennio dopo essersi battuto aspramente e sempre in prima linea per portare le Olimpiadi nella sua città. «La gravità di questa degenerazione delle nostre democrazie è insita nel fatto che non esistano più i momenti di unità capaci di isolare i piccoli gruppi irresponsabili. Guardate cosa dice Francesco Caruso, candidato al Parlamento per Rifondazione comunista: alla domanda se gli sembrasse giusto sdraiarsi sulle piste da sci, ha risposto: “E a lei sembra giusto che si distrugga la Val di Susa con la Tav?”. Questa è una sua idea e non ha il diritto di mettere in crisi un evento nazionale che dovrebbe vederci tutti uniti.

E non è tutto perché lui non riconosce neppure l’autonomia dello sport quando definisce le Olimpiadi una speculazione da parte di gruppi potenti».
Per chi conosce l’assessore è facile intuire l’amarezza di questa sua decisione: tavole rotonde, comitati d’onore, la progettazione di un villaggio dello sport...

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