Cultura e Spettacoli

E Milano torna ad essere scapigliata

Da domani Palazzo Reale rende onore ai maestri dimenticati del movimento artistico che rinnovò l'ottocento italiano

Apre domani a Palazzo Reale la mostra Scapigliatura. Un pandemonio per cambiare l'arte. É il privo vero tentativo dopo decenni per riscoprire questo movimento artistico e letterario che si sviluppò della seconda metà dell'Ottocento.
«La mostra di Palazzo Reale - ha detto l'assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory - riscopre questa corrente che trovò in Milano il suo centro propulsivo. Saranno esposte 250 opere tra dipinti, sculture, incisioni, fotografie, testi e spartiti musicali. Facendo propria, in questo modo, la vocazione del gruppo che è stato un antesignano nella concezione di 'un'arte totalè, in cui si fondono, ad esempio, letteratura, scena e musica nel più puro spirito wagneriano». «L'esposizione - ha aggiunto l'assessore - ricorda i protagonisti di questo movimento nell'impeto delle loro creazioni artistiche in una Milano che è di nuovo palcoscenico di letture teatrali, esecuzioni musicali, pièces e proiezioni cinematografiche. Per riassaporare insieme il clima della Scapigliatura senza farne una caricatura, al contrario cogliendone l'intatta interrogazione».
Saranno Trentotto gli artisti presenti in mostra, da Giovanni Carnovali detto Il Piccio a Daniele Ranzoni, da Tranquillo Cremona a Giuseppe Grandi, da Gaetano Previati a Medardo Rosso, a Pierre Troubetzkoy.
Durante il periodo della mostra, presso la Biblioteca di via Senato verrà approfondito l'aspetto letterario e giornalistico del movimento con la mostra «La Scapigliatura e Angelo Sommaruga», che presenta per la prima volta il «Fondo di Angelo Sommaruga», una preziosa raccolta tra lettere, biglietti postali, cartoline (fra cui alcune inedite di Gabriele D'Annunzio e Giosuè Carducci), volumi e riviste fra cui «Cronaca Bizantina» e «Forche Caudine» di cui è stato editore. Per tutta la durata della mostra, a Milano sono in programma esecuzioni musicali, liriche, letture di testi, pièce teatrali, proiezioni cinematografiche.

Sono stati ricostruiti anche alcuni itinerari tipici degli scapigliati: osterie, caffè e atelier, come quello di Eugenio Pellini di via privata Siracusa 6.

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