E nei campi estivi di Hamas si gioca a rapire l’israeliano

Armi giocattolo, cartoni animati e videogiochi che inneggiano alla jihad e al martirio non bastavano. Per «educare» i palestinesi fin da piccoli alla guerra e all’odio verso i «nemici di Dio», Hamas ora si serve anche di simulazioni di gruppo in cui i bambini mettono in scena il sequestro di un militare israeliano. E neppure uno a caso, ma quello del soldato dell’Idf Gilad Shalit, episodio che nel 2006 scatenò la guerra a Gaza e in Libano. Succede tutto nei campi estivi organizzati dal movimento integralista che controlla la Striscia.
A rivelarlo ieri è stato il quotidiano Jerusalem Post, entrato in possesso di alcune immagini che ritraggono la particolare esercitazione inscenata nella cerimonia conclusiva di uno dei campi: alcuni bambini indossano una divisa con la bandiera israeliana (nella foto piccola), altri indumenti con i simboli palestinesi; maneggiano armi giocattolo, con cui simulano scontri e rievocano il rapimento di Shalit come una vittoria di Hamas. Tutto sotto gli occhi attenti di Osama Mazini, dirigente della formazione islamica, negoziatore con lo Stato ebraico proprio sulla vicenda del giovane soldato.
Secondo i funzionari della Difesa israeliana, sono circa 120mila i bambini che frequentano i campi scuola di Hamas, dove seguono lezioni di religione, ma anche una formazione militare di base. In un’altra foto, Mazini è ritratto al fianco di Ahmad Bahar, speaker del Consiglio legislativo palestinese, che distribuisce copie del Corano ai partecipanti. «Questo è un messaggio - ha commentato una fonte militare israeliana -. Prova che Hamas insegna ai bambini che rapire nostri soldati è giusto».
Parallelamente ai campi estivi di Hamas, ce ne sono alcuni organizzati dalle Nazioni Unite in circa 150 località della Striscia di Gaza, e a cui partecipano 240mila bambini tra i sei e i 15 anni; vi si svolgono gare sportive e attività artistiche e culturali. La scorsa settimana Hamas, per voce del suo dirigente Younes al-Istal, ha definito questi campi Onu come un piano per corrompere i giovani e prepararli alla normalizzazione dei rapporti con Israele.
Hamas non è nuova all’indottrinamento dei bambini attraverso i mezzi più disparati.

Nel 2007 la morte da «martire» del «Topolino» islamico Farfur, mandata in onda dalla tv Al-Aqsa, sollevò dure critiche internazionali. L’anno scorso al suo posto è subentrata Nahul, l’«Ape Maia» jihadista, che si è detta pronta a «continuare sulla strada del martirio, dei guerrieri della jihad».

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