E nel «parlamentino» vince la trasversalità

Il presidente del Municipio Centro est, Aldo Siri (Lista Biasotti), durante la riunione del consiglio di giovedì sera è rimasto sempre seduto al suo posto tra consiglieri che escono a fumare, che si assentano durante una votazione scomoda o che votano chi di qua, chi di là. Meglio: un po' di qua e un po' dall'altra parte.
Falcone crea problemi
Quando Vincenzo Falcone, il capogruppo e unico rappresentante di An in municipio, presenta la sua proposta di modifica al regolamento consiliare, si capisce subito che in gioco c'è di più del semplice equilibrio tra Giunta e Consiglio. La richiesta di Falcone è chiara: fare più consigli per dare maggiore voce ai consiglieri visto che le mozioni e le interpellanze vengono discusse a mesi di distanza dalla loro presentazione. Una proposta avanzata e affossata lo scorso consiglio durante il quale la minoranza aveva abbandonato l'aula e la maggioranza aveva fatto mancare il numero legale per non procedere alla votazione. Una spaccatura replicata giovedì sera ma con sfumature kafkiane. La seduta viene sospesa, Falcone si ritira col centrosinistra per spiegare la bontà della sua proposta (che «creerà non pochi problemi», per il capogruppo Pdl Luciano Gandini). Risultato: il documento di Falcone passa coi voti della minoranza al completo e quattro del centrodestra. Che non fa in tempo a leccarsi le ferite.
Spaccatura sull’omofobia
Quando Vincenzo Lagomarsino (Verdi) legge la sua mozione sulla «decriminalizzazione dell'omosessualità», i tempi sembrano maturi per la situazione contingente della serata. In realtà il testo è stato depositato il mese di aprile, lontano dalle polemiche di questi giorni a livello nazionale. Lontano anche «dal ruolo di questo consiglio che deve parlare delle cose di nostra competenza e non dello scibile umano», contesta l'arancione Enrico Cimaschi che non partecipa a una discussione «che ha lo scopo solo di creare qualche strumentalizzazione politica». Ma Cimaschi non fa breccia.

Neanche sui suoi alleati che a turno si dichiarano «contrari all'omosessualità che va combattuta giuridicamente» (Giannalberto Conte, Lega) o si complimentano «col documento di Lagomarsino» (assessore Emanuele Russo, Udc). Seconda vittoria dell'opposizione che si compatta contro la maggioranza divisa tra 6 favorevoli, due astenuti e due che escono. Liberi tutti.

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