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E nell’inchiesta sui conti della Juventus torna in campo anche la vecchia Triade

Moggi, Giraudo e Bettega saranno chiamati a rispondere di falso in bilancio

nostro inviato a Torino

Mentre l’indagine su Fabio Capello si avvia alla conclusione, la Procura di Torino si prepara a tirare le fila anche della costola del caso Moggi approdata nel capoluogo piemontese. È l’inchiesta per falso in bilancio a carico di Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Roberto Bettega, la cosiddetta «Triade», accusati di avere alterato per anni i conti della società bianconera. L’indagine era esplosa nella primavera del 2006 con una serie di perquisizioni e il sequestro di decine e decine di contratti di compravendita di calciatori stipulati dalla Juve. Ora l’inchiesta è finita. A Moggi, Giraudo e Bettega sono stati notificati recentemente gli inviti a comparire che, per il pool guidato dal dottor Bruno Tinti, costituiscono l’atto finale dell’indagine.
L’ultimo nodo che la Procura torinese deve ancora sciogliere è questo: portare sul banco degli imputati i soli Moggi, Giraudo e Bettega, o alzare il tiro, e chiamare a rispondere dei falsi anche i vertici del Consiglio d’amministrazione juventino dell’epoca? Per il presidente del cda, Vittorio Caissotti di Chiusano, il problema purtroppo non si pone perché nel frattempo è deceduto. Ma sull’altro uomo forte del consiglio, l’avvocato Franzo Grande Stevens, legale di famiglia di casa Agnelli, i pm hanno ragionato a lungo. È vero che Grande Stevens non rivestiva incarichi operativi, ma è altrettanto vero che un malaffare così diffuso difficilmente poteva non giungere in qualche modo alle orecchie di un professionista della sua esperienza. E allora? La sensazione è che alla fine la Procura sceglierà la strada della cautela, e lascerà Grande Stevens e gli altri consiglieri fuori dal processo. Non sarà, d’altronde, un processo facile per la pubblica accusa. Di valutazioni strampalate, nelle compravendite dei giocatori finite nel mirino, ce ne sono sicuramente molte. Ma il valore di un giocatore non è una scienza esatta.

E nel suo interrogatorio Antonio Giraudo ha rivendicato con energia come la Juve dei suoi tempi avesse uno dei bilanci più sani d’Europa, seconda solo al Manchester United.

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