Roma città darte. O meglio, «di pittura». È questultima, infatti, la forma darte preferita da chi vive nella capitale, che da sola rappresenta l80 per cento del mercato di settore dellintera regione. Dallultimo rapporto Nomisma sul commercio dei beni artistici emerge a Roma e nel Lazio il ruolo predominante delle opere pittoriche tra le proposte delle «rivendite» darte, che siano gallerie o altre strutture di settore. «Come tipologia di beni - dice Stefano Stanzani, responsabile scientifico del Laboratorio sul commercio dei beni artistici di Nomisma - le rivendite trattano pittura nell86,4 per cento dei casi. Negli altri beni davanguardia, come fotografia, istallazioni e video-art». I numeri parlano chiaro. Il 6,7 per cento delle sedi si occupa di fotografia, superando la media nazionale, pari al 5,9 per cento. Al terzo posto nelle preferenze, le istallazioni, con il 4,4 per cento da rapportare al 2,9 di media italiana. Minore linteresse per la video-art, con il 2,2 per cento rispetto al 3,9 per cento del resto del Paese. Specifiche le modalità di marketing. Si punta principalmente su redazione di cataloghi, realizzazione di mostre e redazionali su riviste.
Molto diffuso - più che nel resto del Paese - lufficio relazioni con il pubblico per attrarre flussi di potenziali compratori. Altro primato è letà degli acquirenti: il 55,6 per cento è rappresentato da giovani tra 30 e 45 anni, fascia detà che costituisce «solo» il 52 per cento del mercato nazionale.E nella capitale gli affari si fanno con la pittura
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