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E nelle banlieue è caccia all’insegnante

da Parigi

«Telefonini a scuola, l'incubo degli insegnanti», è il titolo che dominava ieri la prima pagina del quotidiano francese Le Parisien. Il problema è serio perché s'inquadra nel contesto di «violenza diffusa» che domina l'attuale ritorno nelle aule di oltre dieci milioni di ragazzi transalpini. L'«incubo del telefonino» non si limita allo snervante andirivieni di suonerie, che interrompono i corsi, mettendo a dura prova il sistema nervoso dei docenti. «Inutile ripetere le intimazioni a spegnere i cellulari. C'è sempre qualcuno che se ne infischia, dicendo che si era dimenticato», afferma un insegnante parigino. In realtà il problema diventa drammatico nelle borgate alla periferia delle principali città, dove gli istituti scolastici stanno diventando sempre più una frontiera tra legalità e violenza. È il Far west della banlieue, incendiatosi l'autunno scorso con una raffica di incidenti un po' in tutte le periferie francesi. In queste zone di «microcriminalità diffusa» un nuovo hobby caratterizza l'inizio dell'anno scolastico 2006-2007: filmare atti di violenza e trasferire in seguito le immagini su Internet.
Lo chiamano «happy slapping» e adorano praticarlo a spese degli insegnanti. Il caso più clamoroso risale alla fine dello scorso anno scolastico: una professoressa di Porcheville, nella banlieue di Parigi, è stata malmenata da un allievo, mentre un altro filmava col telefonino tutta la scena, finita poi sul web. Adesso i licei di borgata si stanno trasformando in una palestra per esercizi del genere. Di botte vere e proprie ai professori non ce ne sono ancora state (in questi due primi giorni di scuola), ma scherzi pesanti sì. E tanti. Una docente va a recuperare la propria auto al termine dei corsi e trova un graffio, una scritta sulla carrozzeria o una gomma bucata. Come se il vandalismo non fosse sufficiente, ha poi la sorpresa di veder ridacchiare i propri allievi, che si sono passati tra loro le immagini della scena.
La situazione nei licei di banlieue è tanto grave che quest'anno molte famiglie hanno cercato di iscrivere i propri ragazzi agli istituti privati cattolici e protestanti, letteralmente sommersi di richieste. Persino i pensionati a pagamento della regione parigina, con rette vicine ai mille euro al mese, hanno dovuto respingere un gran numero di domande d'iscrizione. Tante famiglie sono pronte a fare pesanti sacrifici pur di evitare ai propri figli l'esperienza della scuola pubblica di periferia.
Il ministro dell'Interno Sarkozy vorrebbe utilizzare la polizia per stroncare l'ondata di microcriminalità, ma i sindacati degli insegnanti sono contrari al sistematico ricorso agli agenti e anche il ministro dell'Educazione nazionale Gilles De Robien è perplesso. Robien si limita a dire che «il telefonino dev'essere totalmente proibito in classe». Per adesso sono in tanti a utilizzarlo anche durante i corsi, vantandosi di sfidare il ministro e il loro insegnante.

Con la differenza che il ministro è lontano, mentre l'insegnante è lì, a rischiare schiaffi metaforici e anche reali, destinati poi a finire su Internet.

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