E il «nemico» Travaglio si schiera col Cavaliere

«L’Annunziata ha cercato l’incidente per conquistare l’aureola del martire e rifarsi una verginità perduta»

E  il «nemico» Travaglio si schiera col Cavaliere

da Roma

«Ha quasi ragione Silvio Berlusconi». Lo attacca da dieci anni, è in causa perenne con il presidente del Consiglio, ha appena scritto un altro libro contro di lui. Però stavolta persino Marco Travaglio è «costretto» a stare con il Cavaliere. «Lucia Annunziata ha cercato l’incidente. È stata gratuitamente, pretestuosamente e inutilmente aggressiva, sembrava Antonio Socci con i suoi “perché, perché, perché” contro Giovanna Melandri. Ha cominciato a provocarlo dicendo “deve ritirare quel mi alzo e me ne vado” ma Berlusconi aveva tutto il diritto di dire quelle parole, nessuna regola lo vieta».
Sul Corriere della Sera, ecco la stupefacente posizione del giornalista, noto soprattutto per lo polemica continua contro il premier. Ma adesso, sorpresa, sullo scontro in tv «ha ragione lui». L’ultima volta che aveva apprezzato una sua decisione risaliva al 1998, quando il Cavaliere fece saltare il tavolo della «Bicamerale dell’inciucio». Dunque «ha torto l’Annunziata». Perché? «Perché ha cercato lo scontro. Certo, Berlusconi alle domande non è abituato. Lei doveva incalzarlo, poteva chiedergli dei soldi per Squillante o per Mills. E invece no, non lo ha messo in difficoltà su una notizia di cronaca, ha scelto le lezioni di bon ton che poi non c’entravano nulla. Berlusconi non l’ha insultata».
Risultato, «tutti e due hanno trovato quello che cercavano». E cioè, «Berlusconi ha avuto il suo incidente con la Rai comunista e l’Annunziata la sua aureola di martire per rifarsi una verginità». Insomma la giornalista, secondo quanto dice Travaglio, ha innescato e sfruttato la lite per ricostruirsi l’immagine. «Lei - spiega - è organica al centrosinistra, nel ’96 è stata sul palco dei vincitori la notte delle elezioni. Pochi giorni fa aveva cercato uno scontro con Fini, poi ha aggredito Abete, colpevole di presiedere Bnl, contraria alla scalata Unipol. Una vera embedded della coalizione ma con un tallone d’Achille che le viene rinfacciato spesso».
Quale tallone ? «Essere stata - risponde - una presidente di garanzia della Rai che non ha garantito nulla». E qui forse viene fuori tutto il risentimento che Travaglio nutre contro Lucia Annunziata, che è stata nominata la vertice dell’azienda pubblica dopo la vittoria della Cdl nel 2001. «Ha consentito che la censura proseguisse e ha persino votato a favore della sospensione di Raiot di Sabina Guzzanti. Il film “Viva Zapatero” ha raccontato tutto».


In quella pellicola c’è anche Marco Travaglio, un particolare che aumenta i sospetti: non sarà che questa strana e momentanea posizione filo-berlusconiana è soltanto il frutto di una piccola vendetta personale? Lui però nega: «Non ho nessun motivo per vendicarmi. Anzi, sarei contento di essere sorpreso piacevolmente da lei. Ma non lo fa, anzi mi fa dare ragione a Silvio Berlusconi, purtroppo».

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