E Nokia passa al contrattacco nella guerra dei touch screen

Nokia rivendica il ruolo di primo produttore al mondo di cellulari e di smatphone. E lo fa in grande stile al Nokia World di Londra dove ha invitato, come fa Apple a San Francisco, la sua comunità di sviluppatori e partner. Insomma, tutto bene, almeno apparentemente, nonostante la società abbia deciso soltanto venerdi il cambio al vertice sostituendo il finlandese Olli-Pekka Kallasvuo con il canadese, ex Microsoft, Stephen Elop. Un cambio (ieri ha dato le dimissioni anche Anssi Vanjoky, piccato per non essere stato scelto come successore di Kallasvuo di cui era vice) che dovrebbe preludere anche a una maggiore dinamicità. Il primo produttore di telefonini al mondo, dall’arrivo dell’iPhone, tre anni fa, ha infatti perso in Borsa circa due terzi del suo valore. Un attacco incrociato che colpisce anche il sistema operativo usato da Nokia, Symbian, ancora in testa alle classifica, ma messo sotto tiro da Android, di Google. La contromossa è un nuovo software che dovrebbe essere lanciato nel 2011 (MeeGo) in collaborazione con Intel. E forse è anche per questo che la scelta del nuovo ceo è caduta su un manager ex Microsoft, uno dei maggiori alleati di Intel da sempre.
Nokia, comunque, ha fornito alcuni numeri: 1,2 miliardi sono i possessori di dispositivi della casa finlandese, di cui 175 milioni gli smartphone basati sul sistema Symbian (con le rosee stime di vendere altri 50 milioni di smartphone basati sul nuovo software Symbian 3).

I nuovi telefonini intelligenti Nokia continuano intanto la serie dei nomi da battaglia navale. Ecco il C7 a 419 euro, l’N8 da 499, l’E7 (il nuovo communicator) 500 euro circa e il più modesto C6 da 260 euro. Tutti con schermo touch screen.
MC

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