E oltre 400 candidati firmano il manifesto a difesa della famiglia

RomaSono oltre 400 i candidati alle elezioni regionali, compresi 20 aspiranti-governatori, che hanno firmato il Manifesto pro-famiglia, proposto dalle 498 associazioni cattoliche riunite nel Forum delle famiglie.
La netta maggioranza è di esponenti del Pdl (da Roberto Formigoni a Renata Polverini, a Roberto Cota) e dell’Udc (da Savino Pezzotta ad Adriana Poli Bortone), ma sono rappresentati anche gli altri partiti (da Enrico Rossi del Pd a Pippo Callipo dell’Idv).
Due candidati-presidenti del Pd, la piemontese Mercedes Bresso e il toscano Vasco Errani, hanno scelto con qualche furbizia una via intermedia: l’adesione parziale, senza firmare tutti e 4 i punti del Manifesto. In una lettera hanno, infatti, scritto che nel loro programma c’era già l’impegno su parte dei contenuti del documento.
Quella del Manifesto sembra la seconda fase della mobilitazione cattolica, aperta dall’appello del presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, a sostegno dei valori della vita, della famiglia e del lavoro.
Sottoscrivere il documento del Forum, infatti, vuol dire per i candidati impegnarsi a sostenere, se eletti, le priorità normative e legislative per la famiglia indicate nel Manifesto. In particolare, 4 punti: una legge per la famiglia, l’avvio della valutazione di impatto familiare dei nuovi provvedimenti legislativi, il presidio della riforma del federalismo fiscale per un fisco a misura di famiglia, il sostegno alla tenuta delle relazioni familiari.
Presentato circa un mese fa, il Manifesto è stato costruito sulle competenze regionali, ma ribadisce punti fermi dell’insegnamento cattolico, a partire dalla difesa della vita «dal concepimento alla sua fine naturale» (quindi, un no ad aborto, pillola RU486 ed eutanasia) fino alla tutela del matrimonio «tra un uomo e una donna» (no a quello gay e all’equiparazione con le unioni di fatto).
Il presidente del Forum, Francesco Belletti, avverte che questo è solo l’inizio. «Noi - dice - marcheremo stretto le nuove amministrazioni regionali e fin da oggi ci assumiamo l’impegno di incontrare pubblicamente, in una manifestazione che si svolgerà fra un anno, venerdì 15 marzo 2011, tutti i candidati aderenti che saranno stati eletti, per chieder conto di quanto avranno fatto per rispettare l’impegno».
Per tutta la giornata di oggi le adesioni possono continuare ad arrivare e al Forum prevedono di arrivare a soglia 500 candidati. Il maggior numero di firme è stato raccolto nel Lazio. Tra i candidati consiglieri c’è anche il ministro alle Pari opportunità Mara Carfagna, capolista del Pdl a Napoli.
«Non so se queste firme sono tante o poche - commenta Belletti -, ma siamo soddisfatti del risultato. Ai candidati abbiamo chiesto un impegno personale non di partito, sul quale chiederemo conto. Da questi candidati, se eletti, vogliamo dialogo sui contenuti, prese di posizione pubbliche anche fuori dagli schieramenti. Faremo pressing su questi interlocutori privilegiati. E poi confronteremo la loro azione con gli impegni presi».
In una conferenza stampa in video-collegamento con i 13 capoluoghi delle Regioni in cui si voterà, il primo risultato della campagna «Una Regione a misura di famiglia» è stato presentato insieme ad uno studio comparativo tra i programmi delle varie forze politiche, Regione per Regione, per quanto riguarda le politiche familiari.
I candidati presidenti pro-famiglia sono appunto 20, più di un terzo del totale degli aspiranti governatori.

Eccoli: in Calabria Callipo (Idv); in Campania Caldoro (Pdl); in Emilia Romagna Bernini (Pdl) e Galletti (Udc); nel Lazio Polverini (Lista Polverini); in Liguria Biasotti (Lista Biasotti); in Lombardia Formigoni (Lista per la Lombardia) e Pezzotta (Udc); nelle Marche Marinelli (Pdl) e Spacca (Udc); in Piemonte Cota (Lega); in Puglia Palese (Pdl) e Poli Bortone (Udc); in Toscana Bosi (Udc), Faenzi (Pdl)e Rossi (Pd); in Umbria Binetti (Udc)e Modena (Pdl); in Veneto De Poli (Udc)e Bortolussi (centrosinistra).

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