E ora Batman si dà alla politica Val Kilmer candidato governatore

L’attore potrebbe presto seguire le orme di Reagan e Schwarzenegger

Dalle guglie di Gotham City alle polveri di Santa Fe, dalle tenebre del Cavaliere Oscuro al sole del Nuovo Messico. A dar retta ai gossip di Hollywood e alle chiacchiere di Washington la nuova carriera dell'attore Val Kilmer, protagonista di un celebre Batman, è già decisa. Le voci sull'imminente «sequel» di una metamorfosi interpretata al meglio da Ronald Reagan alla Casa Bianca e da Arnold Schwarzenegger in Florida sono legate agli incerti destini politici del Nuovo Messico. In quest'arido lembo meridionale la politica nutre solide certezze solo fino al 2010 quando l'attuale governatore Bill Richardson, un democratico già inserito a suo tempo nella lista dei possibili vice presidenti, lascerà libera poltrona e scrivania. Il primo a evocare un possibile futuro da governatore per il 48enne attore nativo di Santa Fe è lo stesso Richardson. «L'idea non mi dispiace - spiega - Val Kilmer oltre ad esser un Batman di successo è un cittadino di prima classe del Nuovo Messico e la politica si è già rivelata la scelta giusta per molti attori». La «bella idea» come hanno scoperto molti giornalisti era stata annunciata dallo stesso Val Kilmer in un’intervista in cui citava i lobbisti di Washington pronti a puntare sul suo nome.
«A sentir loro sarei un buon governatore e per quale Stato lo potete immaginare», spiegava l'attore che da quando non frequenta più Hollywood alleva bisonti nel suo ranch a sud est di Santa Fe. Ma tra il dire e il fare, come per molti aspiranti politici, c'è un mare di dichiarazioni dimenticate. Le più imbarazzanti sono quelle pubblicate nel 1983 dalla rivista Rolling Stones: l'attore, noto per i toni da «liberal» spregiudicato lamentava di «vivere nella capitale degli omicidi del sud ovest» e bollava i suoi concittadini come «una popolazione di ubriaconi». Allora l'avventato Kilmer fece pubblica ammenda giurando di esser stato citato fuori contesto.


Oggi vista la grigia carriera degli ultimi anni e gli esorbitanti costi delle campagne elettorali si rimangerebbe volentieri l'intera intervista. Ma una speranza ancora gli resta. Se i più ricchi fra i possibili magnati di Santa Fe bevono veramente quanto racconta potrebbero aver dimenticato anche gli sproloqui dello sprezzante Batman «super liberal».

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