Dimenticare Sanremo. Come escono i protagonisti del Festival 2012 dopo la cura dell’Ariston?
ADRIANO CELENTANO Il guru del varietà ha preso un paio di ceffoni dalla platea oltre che da quasi tutti gli addetti ai lavori. Ha puntato troppo in alto ed è precipitato. La scorza è dura e il talento musicale impareggiabile, anche se rialzarsi a 74 anni non è facile. È sempre stato un catto-anarchico, ora è un catto-grillino. Difficile che qualcun altro lo chiami garantendogli totale autonomia e libertà dai controlli editoriali sulle esibizioni live. È sotto contratto con Sky per la quale deve realizzare il cartoon autobiografico Adrian. Ma il progetto ha subìto diversi rallentamenti. E non pare che nell’emittente di Murdoch i suoi attacchi alla stampa cattolica e a Aldo Grasso siano stati graditi. Profeta retrodatato.
GIANNI MORANDI Gli anni passano e si comincia a vedere. All’inizio del secondo Sanremo si era autocandidato per il triplete, ma a giochi fatti non è aria. Ha l’attenuante che una prima serata come quella di quest’anno (defezione dell’unica valletta, guasto al televoto, telepredica di Celentano) avrebbe messo alle corde anche Pippo Baudo. L’anno prossimo il Festival avrà altri padri. A Geppi Cucciari, speriamo scherzando, ha detto che sarebbe disposto a fare il direttore generale della Rai. Molto meglio il presidente onorario del Bologna. Tenerone.
NINA ZILLI La grande delusa della gara. In realtà la voce più seducente del gruppo. Seducente assai anche il portamento, il look, le acconciature, le ciglia finte, gli abiti e il loro contenuto. Classe e autoironia apprezzate dal pubblico più esigente. Ha visto lontano Panariello che l’ha voluta come partner fissa nelle quattro serate in onda da inizio marzo su Canale 5. Bambola vintage.
GIANMARCO MAZZI Il settimo anno si è rivelato fatale come per tanti matrimoni. Quello con la Rai era stato felice fino alla telepredica squinternata di martedì. Ora ci si dimentica di tutto il meglio dei Festival scorsi. E lui ha scoperchiato l’ipocrisia dei complimenti privati e la mancata gratitudine pubblica. Lavorerà per Maria De Filippi, fuoriclasse della concorrenza, per far approdare Amici all’Arena di Verona, casa sua. Desideroso di vendetta?
ROCCO PAPALEO Dai film di Pieraccioni e da Basilicata Coast to Coast alla Riviera dei fiori, portandosi dietro il baffo da carabiniere e l’umorismo sagace del sud, ha tenuto su il morale della banda con la foca ballerina e le sue massime notturne. La migliore: «Se indichi la luna allo stolto, lui guarda l’indice d’ascolto». Ha capito tempi e toni della tv e può farla meglio di tanti. Caratterista che ruba la scena.
LUCA E PAOLO Da Sanremo 2011, che aveva anticipato la fine della seconda Repubblica, a Sanremo 2012 che non ha anticipato nulla, anche loro hanno fatto un passo indietro. Il talento c’è, si sa. Qualche volta però se ne compiacciono un tantino, col rischio dell’autoreferenzialità. Dal 20 marzo saranno su Canale 5 al timone di Scherzi a parte che hanno voluto completamente rinnovato. Basta gavettoni e goliardate banali, puntano alla comicità d’autore con l’innesto di firme cool come il vignettista Makkox del Post. Se la tirano un filino.
BELÉN La sua farfallina ha «oscurato» Celentano, la Canalis e Ivana Mrazova. Reduce dalle polemiche legate al video porno e dalla gravidanza finita male, ha cercato di invertire la rotta e ci è riuscita. Disinvolta e astuta al punto giusto, fa tutto bene ma niente benissimo, da perfetta showgirl moderna. Pronta per le campagne di Victoria’s Secret. Burattinaia erotica.
MAURO MAZZA Travolto dal ciclone Celentano, ha passato una settimana a parare e scaricare colpe. Non mi dimetto, non mi autosospendo: almeno si è tolto dalla prima fila della platea. Nel reality della Rai post-festival dovrebbe essere il primo eliminato. Schettinoso.
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