E ora Telecom punta sui servizi alle aziende

MilanoTelecom Italia è il sesto vendor di soluzioni e servizi informatici per le imprese in Italia. Lo spiega l’ad Franco Bernabè a una platea di grandi clienti e business partner riuniti ieri all’hotel Mariott, il più statunitense degli alberghi milanesi. Il gruppo, sulla scia della strada battuta da altri ex-monopolisti, prova a crescere in questa area di business che porta un operatore di tlc ad offrire soluzioni integrate alle aziende. E il suo capo-azienda, finito sotto osservazione da più di uno dei suoi grandi soci, delusi dalle performance di Telecom, punta ora sui clienti corporate per restare nel gruppo dei big delle tlc.
«Le imprese italiane - ha spiegato Bernabè all’affollata platea - devono recuperare competitività e produttività che in questi anni sono rimaste al palo, mentre sono cresciute le economie di tutti i Paesi più sviluppati. E questa crescita passa dagli investimenti in tecnologia che permettono di rendere più efficienti tutti i processi aziendali». Sul fronte della rete a banda larga Bernabè mette le mani avanti. «Noi abbiamo investito ben 18 miliardi in 5 anni e nel prossimo triennio ne investiremo altri 6,7. La banda larga in Italia c’è: più della metà degli accessi in rame sono equipaggiati con Adsl che permette una velocità di collegamento fino a 20 mega. Il vero problema è che mancano i servizi che rendono necessaria una simile velocità di navigazione che è in effetti sotto utilizzata». Quanto alla rete Ngn, ossia next generation network, Telecom non si tira indietro: è disposta a fare investimenti mirati. «Per la fine del 2016 investiremo 6 miliardi. Ma faremo questi investimenti, che permettono una velocità di banda fino a 100 mega, nei distretti industriali e dove ci sarà veramente una necessità del genere».
Ma quanto vale il mercato It per Telecom? Al momento 800 milioni, anche se la crescita annua di questo segmento è stata lusinghiera: +10%. «E per l’anno prossimo - ha detto Bernabè - contiamo di proseguire in questa crescita a due cifre compatibilmente con le condizioni del mercato». Ovvio però che le priorità del gruppo per far ripartire utili e fatturato in contrazione siano altre, tra le più urgenti quella di far riprendere la telefonia mobile. «Abbiamo in programma una profonda ristrutturazione dell’offerta, intervenendo sulla rete di vendita ma anche sul restyling dei nostri negozi». Per Bernabè il settore è maturo e i miracoli sono impossibili. «Anche Vodafone - ha detto - sta intervenendo sui costi pur essendo presente in diversi mercati. Noi siamo concentrati sull’Italia e sul Brasile. Con il nostro partner Telefonica stiamo collaborando nei mercati maturi mentre in Sud America i nostri business sono completamente divisi».

Nessun rammarico per la vendita di Hansenet «non avevamo possibilità di investire» mentre spiace non trovare una soluzione in tempi rapidi in Argentina «ma qui la colpa è dei nostri soci, i Werthein, che non hanno rispettato i patti». Alla giornata di Telecom per le imprese ha partecipato anche il presidente di Assinform, Paolo Angelucci, rilanciando la rottamazione del software, una strada che potrebbe creare nuovi posti di lavoro.

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